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ISEO, 8 SETTEMBRE 2011 - Con 165 voti a favore, 142 contrari e 3 astenuti il Senato approva il maxi-emendamento, con il quale il Governo incassa la fiducia sulla Manovra. Alla faccia del decisionismo di cui il premier si faceva vanto verrebbe da dire, ma oramai le improvvisazioni, la goffaggine e l'incapacità di questo governo sono sotto gli occhi di tutti, non solo in Italia. Ora in ogni caso ,a quanto sembra, il dado è tratto, e siamo alla quarta o quinta manovra correttiva di bilancio. Si sono tentati tutti gli espedienti, cercate tutte le vie di fuga possibili e immaginabili, alla ricerca di quell'ennesima scappatoia che permettesse di rimandare a tempi migliori e a governi diversi le decisioni più impopolari.[MORE]
Solo che i mercati non sono così sprovveduti come gli italiani, ed alle favole o alle bestialità proprio non riescono a crederci. Così, grazie all'incapacità del Governo si sono persi un bel quantitativo di euro, gettati al vento, bruciati sull'altare delle chicchere e dell'irresponsabilità. E per fortuna si è deciso a un richiamo formale il Capo dello Stato, che nonostante gli anni sembra essere l'unica mente attiva e lucida che ancora governa. Si spera solo che una qualche credibile manovra sia approvata al più presto, visto che non più tardi di ieri molti ci giudicavano meno credibili e messi peggio della Spagna.
Ma come spesso accade l'urgenza delle decisioni impedisce riforme e programmi, e così tutto si è risolto ancora una volta con un aumento delle tasse, sia dirette che indirette. E questo dopo che per anni si era promesso di abbassarle. Balle, sciocchezze, imbroglio continuo, i più smaliziati lo avevano capito da tempo. Come ora tutti hanno capito che la crisi la pagheranno come sempre i soliti, quelli a stipendio fisso , quelli che hanno sempre pagato le tasse. Proprio di introdurre quella tassa sui patrimoni che avrebbe stanato qualcuno, che avrebbe salvato altri, questo Governo non ne vuole sapere.
E sì che a tutti sembra evidente che in momento di crisi chi più ha più dovrebbe dare, sopratutto se fino ad oggi è riuscito a farla franca. E poi mentre a parole si strombazza a destra a manca che è giunta l'ora del carcere per gli evasori, nel momento delle decisioni, invece di avanzare si indietreggia. Anche qui, chissà mai perché ai nostri governanti sembra tanto strano il fatto che chi ruba alla fine possa e debba finire in carcere, sia che il furto avvenga ai danni di una banca come ai danni del paese o degli italiani. Misteri della vita o dell'intelletto, o forse persistenza di piccoli interessi di bottega, chissà. Oggi comunque si vota al Senato , ma si vota per salvare il presente, non per il futuro, poiché manca un programma minimo di governo che sia credibile. E se fino ad oggi Berlusconi ha fatto male a questo paese, che qualcuno dice lui abbia definito di "merda", ora ha iniziato a far male davvero anche all'Europa.
Un minimo di responsabilità, quella vera, vorrebbe che si spegnessero le luci, che si dichiarasse finita questa cattiva e brutta esperienza. La politica è un'altra cosa, non è questa, non è fatta di piccole furberie o peggio ancora di espedienti. Ci si decida a voler bene a questo paese, a non imbrogliarlo, a non prendersi gioco di lui e dei suoi abitanti, a non screditarlo in tutto il mondo. E se per farlo ci si deve rimboccare tutti assieme le maniche lo si faccia, se serve una crisi di governo che spiani la strada ad un governo tecnico per le riforme o per mandare a casa solo questo esecutivo lo si faccia. Ma si faccia in fretta , non si può contare sempre sugli altri, o peggio ancora sulla sorte o su quella buona stella che spesso in passato ci ha aiutato, non è più tempo.
Ivan Zatti