Lamezia Terme. Incontro all’Uniter sulla zampogna nella tradizione popolare calabrese
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
LAMEZIA TERME, 19 DIC - La scoperta della musica tradizionale eseguita con la zampogna, l’organetto, la chitarra battente, il fischietto , la lira, ha caratterizzato l’incontro “La zampogna nella tradizione popolare calabrese” promosso dall’Uniter, presieduta da Costanza Falvo D’Urso, in sinergia con l’associazione “Felici& Contenti” di Conflenti.
Dopo la breve introduzione della presidente dell’Uniter, il dottor Gianpaolo Carnovale di Conflenti ma residente a Lamezia Terme, ha presentato i tre giovani musicisti Giuseppe Gallo, Giuseppe Muraca e Alessio Bressi in procinto di esibirsi in canti popolari accompagnandosi con i loro strumenti tradizionali. « Oggi più generazioni hanno abbandonato la musica etnica, che fa parte della nostra tradizione e della nostra identità, forse a causa dell’emigrazione o della povertà o di altri fattori presenti da decenni sul nostro territorio» ha spiegato il dottor Carnovale soffermandosi sul ritorno delle zampogne, organetti, chitarre battenti e altri strumenti grazie ai colti giovani musicisti che hanno condotto accurate ricerche per attingere notizie a riguardo.
« I giovani musicisti, che stanno per esibirsi questa sera , dopo aver studiato musicologia, etnologia insieme alle altre tradizioni popolari, – ha affermato Carnovale – sono andati a trovare persone anziane per ascoltare dal vivo i canti popolari, il suono degli strumenti, che noi abbiamo abbondantemente superato e ripudiato, attratti dalla musica pop, jazz, blues ». La scoperta degli strumenti tradizionali, usati per lo più dai contadini, è partita fin dal 2014 allorquando i giovani musicisti hanno realizzato a Conflenti una interessante manifestazione “Felici&Contenti” che si svolge in estate e in inverno per tre giorni durante le feste natalizie , finalizzata alla promozione di corsi di fisarmonica, di balli tradizionali come la tarantella, di chitarra battente , di organetto, della lira, rivolti ad adulti, giovani, bambini i quali si approcciano a questi strumenti fin da piccoli.
Una manifestazione, che si attua per la strada, senza palchi, e che attira studiosi amanti della tradizione , antropologi dell’Università di Cosenza, dell’Università di Marsiglia, di Parigi, tutti desiderosi di imparare a suonare strumenti tradizionali e ad apprendere quei canti che Gallo, Bressi e Muraca portano per il mondo ( Germania, Francia, Turchia) con spettacoli e scambi culturali.
I giovani musicisti , nel corso della serata, hanno dato un saggio della loro professionalità e bravura presentando ai numerosi soci dell’Uniter canti popolari accompagnandosi con i loro strumenti di cui Alessio Bressi ha spiegato le caratteristiche con dovizie di particolari e nel contempo la diversità di ogni canto da una regione all’altra. Splendido l’inizio dello spettacolo con il canto d’amore “ Pupillu russu”, seguito dalla “Strina” in versione cosentina, nicastrese e conflentese . Quest’ultima è stata trovata negli anni ’80 in una cassetta conservata da una famiglia in una cassaforte.
La strina si cantava durante le feste natalizie davanti alle abitazioni e doveva essere accettata dal padrone di casa che doveva aprire la porta altrimenti rispondeva in modo offensivo. Successivamente è stata la volta del canto “ A mietitura” di origine catanzarese in cui veniva nominato Sambiase per la prelibatezza del vino e poi del canto “ A petra ianca”, seguito da brani natalizi conclusisi con “ Tu scendi dalle stelle” al suono della zampogna.
Foto: Giuseppe Muraca
Foto: Gallo-Muraca – Bressi
Lina Latelli Nucifero