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Papa Francesco è morto di ictus – Verso il Conclave: tempi e procedure

Redazione
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Papa Francesco è morto di ictus – Verso il Conclave: tempi e procedure
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Addio a Papa Francesco, il Pontefice della misericordia. È morto di ictus nel giorno del Lunedì dell’Angelo: “Offro la mia sofferenza per la pace

CITTÀ DEL VATICANO – Alle 7:35 del Lunedì dell’Angelo, Papa Francesco ha reso l’anima al Signore. Il 266° successore di Pietro è spirato nella sua residenza a Casa Santa Marta, colpito da un ictus cerebrale, seguito da coma e collasso cardiocircolatorio. Aveva 88 anni. Il decesso è stato annunciato ufficialmente alle 9:53 e confermato in serata dalla Direzione Sanitaria Vaticana.

Con lui si chiude un pontificato durato dodici anni, segnato da una straordinaria apertura evangelica verso gli ultimi, i poveri, i migranti, i lontani. Un pontificato che ha profondamente trasformato il volto della Chiesa cattolica, lasciando una traccia profonda nella storia contemporanea della cristianità.

Il tramonto di una vita donata

Dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli, Papa Francesco aveva scelto di tornare nella sua abitazione vaticana. È lì che si è spento, circondato dalla discrezione e dalla preghiera. Nella serata del 21 aprile, il suo corpo è stato traslato nella cappella privata di Casa Santa Marta, dove si è svolto il rito della constatazione della morte, secondo le prescrizioni canoniche.

Domani, mercoledì 23 aprile, la salma sarà esposta alla venerazione dei fedeli nella Basilica di San Pietro. I funerali, si terranno sabato 26 aprile ore 10.

Testamento spirituale e ultima offerta: “La sofferenza per la pace”

Il testamento spirituale del Pontefice era stato redatto il 29 giugno 2022, in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. In esso Papa Francesco esprimeva il desiderio di essere sepolto “nella terra”, in una tomba semplice nella Basilica di Santa Maria Maggiore, con una sola iscrizione: Franciscus.

“La sofferenza che si è fatta presente nell'ultima parte della mia vita – aveva scritto – l'ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli.” Un’estrema testimonianza di quella carità pastorale che ha caratterizzato il suo magistero sin dall’inizio.

L’annuncio della morte e il dolore della Chiesa universale

Il primo annuncio è giunto tramite un video del cardinale Kevin Farrell poco prima delle 10:00, affiancato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, da mons. Edgar Peña Parra e da mons. Diego Ravelli. Le campane di San Pietro hanno poi scandito il lutto, mentre nella piazza si è subito formato un rosario spontaneo guidato dal card. Mauro Gambetti.

Papa Francesco aveva salutato il mondo per l’ultima volta solo il giorno precedente, nella Domenica di Pasqua, con un Angelus che oggi assume i tratti di un commiato. La sua presenza tra la folla, nonostante la sofferenza, aveva dato speranza. Anche all’interno della Curia la notizia è stata accolta con sgomento.

Verso il Conclave: tempi e procedure

Come previsto dalla costituzione Universi Dominici Gregis, i funerali dovranno tenersi tra il quarto e il sesto giorno dalla morte. Subito dopo si aprirà il periodo che porterà al Conclave: la riunione dei cardinali elettori per scegliere il nuovo Vescovo di Roma. La data dell’inizio verrà stabilita nei prossimi giorni, ma potrebbe essere compresa tra il 6 e il 10 maggio, a seconda dell’arrivo dei cardinali a Roma.

Un pontificato che ha segnato la storia

Eletto il 13 marzo 2013, dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio – primo Papa gesuita, primo Papa latinoamericano e primo a prendere il nome di Francesco – ha incarnato un nuovo stile pastorale. Sin dal celebre “Buonasera” pronunciato dalla Loggia della Benedizione, ha conquistato il mondo con una disarmante semplicità.

Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di migranti piemontesi, aveva scelto la via del sacerdozio entrando nella Compagnia di Gesù nel 1958. Arcivescovo della sua città dal 1998, è stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001.

Il Papa degli ultimi: una Chiesa in uscita

Nel suo pontificato, Papa Francesco ha insistito instancabilmente sulla misericordia, sull’accoglienza, sull’ecologia integrale e sul dialogo interreligioso. Ha aperto spiragli ai divorziati risposati, promosso la dignità della donna nella Chiesa e rivolto incessanti appelli per la pace in Ucraina, in Medio Oriente, in Africa. Ha portato la Chiesa “in uscita”, abitando le periferie geografiche ed esistenziali del mondo.

La scelta del nome Francesco non fu solo un omaggio al Santo di Assisi, ma una dichiarazione programmatica: riformare la Chiesa partendo dai poveri, vivere in semplicità, e custodire il Creato come dono di Dio.

“Ricordatevi di pregare per me”

Era questa l’invocazione che concludeva ogni sua udienza, pubblica o privata. Ora è il mondo intero a pregare per lui. Innumerevoli fedeli si sono già raccolti in preghiera a San Pietro, mentre in tutte le diocesi del mondo si celebra la memoria di questo Pontefice che ha segnato un’epoca.

La Chiesa lo accompagna nel suo ultimo viaggio terreno, affidandolo alla misericordia del Padre. Francesco, il Papa della tenerezza e del disarmo, ora riposa nella pace eterna.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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