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MISURATA, 8 SETTEMBRE 2011- Un nuovo orrore si aggiunge alle oscurità della recente vicenda libica. Soltanto ieri, infatti, si sarebbe saputo dell’ esistenza di una fossa comune, all’interno della quale sarebbero stati seppelliti ben 1.300 prigionieri politici, oppositori del regime di Muammar Gheddafi. [MORE]
La notizia è stata diffusa dai principali media libici e la fonte proviene da alcuni coautori e fedeli del regime di Gheddafi, i quali sono stati catturati dai ribelli. I prigionieri hanno raccontato di questa fossa comune, dove furono gettati i cadaveri dei prigionieri del carcere di Abu Salim, situato a Tripoli. Il massacro dei carcerati risale al 1996.
Secondo alcune organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti dell’uomo, la fossa comune è stata creata quando, appunto nel 1996, si verificò una rivolta dei prigionieri politici, immediatamente repressa nel sangue. Molti furono uccisi a colpi di kalashnikov e si contarono oltre 1.200 vittime. Sulla vicenda non si è mai fatta completa chiarezza, tant’è che gli stessi parenti delle vittime sono ancora senza risposte.
Ora queste risposte potrebbero arrivare. La riapertura della fossa comune è stata ordinata e avverrà alla presenza di importanti organizzazioni internazionali e organizzazioni non governative. Si spera che la riesumazione possa portare a fare luce sulla vicenda e dare ai parenti delle vittime le risposte e la chiarezza che finora sono state loro negate.
Claudia Candelmo