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IRAQ, 5 GIUGNO 2015 - E' morto a 79 anni per un attacco cardiaco, Tareq Aziz, l’ex ministro degli Esteri e vicepremier cristiano iracheno durante il regime di Saddam Hussein. Aziz è stato il volto "umano" del regime iracheno, colui che dialogava e cercava il confronto. Venne arrestato nel 2003 dopo la caduta di Saddam. Tarek Aziz è morto all'Hussein Teaching hospital di Nassiriya, dov'era stato condotto non appena le sue condizioni sono peggiorate", ha confermato Abdulhussein al Dakhili, il vice governatore di Dhi Qar, la provincia in cui l'ex ministro iracheno era detenuto. Aziz era stato trasferito nella struttura dal carcere della città dove era detenuto da 12 anni. Nel 2003, infatti, era stato arrestato dopo l'invasione delle truppe anglo-americane e la caduta di Saddam Hussein. Nel 2010 era stato condannato a morte per "crimini contro l'umanità", ma Aziz non era stato giustiziato perché l'allora presidente Jalal Talabani non aveva firmato l'ordine di esecuzione. Nel 2013 Aziz si era rivolto al Papa perchè potesse essere giustiziato presto e metter così fine alle sue sofferenze.
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Aziz era laureato in lingua e letteratura inglese, ed era anche giornalista. La sua carriera politica iniziò nel 1968, la sua ascesa al potere nel 1977 quando entrò nel consiglio della Rivoluzione, il gotha del potere, sempre vicinissimo a Saddam, tanto da diventare il numero due del regime. Nel 1980 sopravvisse a un attentato delle milizie islamiche iraniane. Quando l'Iraq invase il Kuwait, nel 1990, ad Aziz fu affidato il non facile compito di portavoce del regime. Grazie al suo ottimo inglese, Aziz aveva ricoperto un ruolo diplomatico importantissimo durante la guerra del Golfo del 1991 e, successivamente, nel lungo braccio di ferro tra le Nazioni Unite e l'Iraq per le ispezioni sulle armi proibite.
(foto:ilsussidiario.net)