Provincia choc. Tre ragazzini violentano in un casolare una bambina di 5 anni
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TARANTO-23 LUGLIO 2011- Questa che state per leggere è una storia sbagliata, per dirla con De André, è una storia di periferia, è una storia da una botta e via. Purtroppo è una storia vera, agghiacciante, raccapricciante. [MORE]
Il plot vede protagonisti 3 ragazzini tra i 15 e i 16 anni e una bambina di 5. Anagraficamente potrebbero essere fratelli e sorelle. Inizia nel più classico dei modi. La bimba gioca davanti al portone di casa sua. Basta un gesto d’affetto come una carezza e l’invito a seguirli e il gioco è fatto. In un lampo il gioco diventa tragedia.
Tutto inizia nella serata di mercoledì 20 luglio in un grosso centro della provincia di Taranto. A circa un anno dalla morte di Sarah Scazzi, la terra jonica torna al centro della cronaca nera. Una terra stupenda che non merita certamente queste prime pagine.
I tre ragazzini convincono la bambina a seguirli e la portano in un casolare della zona. Li segue perché probabilmente li vede ogni giorno, sono persone dello stesso quartiere che, data l’età, l’hanno vista praticamente crescere. Sicuramente si fida di loro. Non bisogna dimenticare che la vittima ha appena 5 anni. La bambina li segue e arrivano in un casolare di campagna come ce ne sono tanti in zona. Qui inizia il dramma. A turno i tre abusano di lei. Mentre uno fa il palo, gli altri la molestano. L’incubo per la bambina finisce dopo una decina di minuti, quando i molestatori sentono dei rumori e, impauriti, scappano. Questo dettaglio la dice lunga sul valore dei tre. Dopo la fuga, la bambina riesce a tornare a casa e racconta tutto ai genitori, gente molto modesta, dello stesso quartiere dei ragazzi. La giovanissima vittima racconta tutto e lo fa aiutandosi con i disegni davanti alla psicologo. La lucidità e la dovizia di particolari, oltre allo shock degli inquirenti, non lasciano spazio ai dubbi.
Le indagini scattano immediatamente; i Carabinieri individuano gli aguzzini, ma prima di fermarli o comunque ascoltarli, anche come persone informate sui fatti, hanno bisogno di raccogliere ulteriori elementi su cosa è accaduto. il tema è talmente delicato che gli inquirenti vogliono la certezza assoluta sui fatti. Ecco spiegato il motivo dei numerosi riscontri, le perizie sui disegni della bambina e gli interrogatori ai possibili testimoni.
Nulla è lasciato al caso. Anche i più piccoli dettagli possono risultare fondamentali. La piccola ha avuto abilità nel soffermarsi sui particolari, dai pantaloni strappati di uno degli aggressori alle macchie di sangue presenti sulla maglietta. Il giallo potrebbe essere risolto grazie all’analisi del telefonino di uno dei sospettati: pare che la bambina sia stata attirata nella trappola dalla promessa di alcune fotografie e dalla suoneria del cellulare di uno dei sospettati. Infatti la suoneria era “Danza Kuduro”, hit del momento. La vittima, piacendole il ballo, ne è rimasta incantata.
Giovanni Dimita