Madagascar: linciati tre uomini dalla folla, sospettati per traffico di organi. Uno era italiano
Cronaca Lazio

Madagascar: linciati tre uomini dalla folla, sospettati per traffico di organi. Uno era italiano

sabato 5 ottobre, 2013

ROMA, 5 OTTOBRE 2013 - Il ritrovamento del cadavere di un bambino di otto anni con la lingua e i genitali recisi ha scatenato la furio della folla nell'isola di Nosy Be, in Madagascar.

Tre uomini sono stati linciati a morte perchè sospettatti di essere coinvolti in un giro di traffico di organi, di cui la piccola vittima, il cui corpo è stato ritrovato in mare, ne avrebbe fatto le spese. I tre uomini sono un malgascino, zio del bambino ucciso, un francese e un italiano.[MORE]

I due europei avevano uno yacht ormaggiato al molo dell'isola e alloggiavo in un albergo del posto quando, dopo il ritrovamento del corpo, si è iniziata a diffondere una voce riguardante la presenza sul loro yacht di pesanti frigoriferi adibiti al traffico di organi.

La folla in tumulto ha immediatamente interrogato il marinaio dell'imbarcazione e si è poi recata all'albergo dove alloggiavano i due per trascinarli in spiaggia, torturarli, ucciderli e poi bruciarne i cadaveri. Durante le torture, i due europei avrebbero confermato di essere trafficanti di organi e avrebbero additato lo zio della piccola vittima come loro complice, anche lui linciato a morte dalla folla.

La Farnesina ha confermato la nazionalità dell'italiano ucciso ma non la sua identità mentre, per la stampa malgascina, si tratta di Roberto Gianfalla, cinquantenne di orgini palermitane con doppio passaporto, italiano e francese.

Agli italiani attualmente presenti in Madagascar, il sito della Farnesina ha raccomandato di non uscire nelle ore notturne e di adottare la massima prudenza in quelle diurne.

(fonte www.corriere.it)
(foto www.unita.it: nell'immagine Roberto Gianfalla)

Elisa Lepone

 


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