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Riceviamo e pubblichiamo
ROMA- “La solidarietà ai Colleghi della Squadra “catturandi” di Palermo le cui famiglie sono state vittime di minacce, è non solo atto dovuto quanto certamente anche un richiamo forte affinché alla solidarietà delle parole segua la solidarietà dei fatti, quella, per intenderci, che lo Stato è obbligato ad assicurare con atti concreti agli uomini che, a costo di grandi sacrifici, difendono le sue strutture”. Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia, ha commentato il grave episodio accaduto a Palermo dove, la moglie di un agente della Squadra “catturandi” è stata minacciata ed intimidita per strada. [MORE]
“Siamo certi che i nostri colleghi non demorderanno rispetto all’impegno e allo spirito che li ha sempre contraddistinti nella loro attività - continua Franco Maccari - sono il fiore all’occhiello non solo della Polizia di Stato ma dell’Italia intera, non vorremmo mai però che il loro sacrificio diventasse alla fine una medaglia che qualcun altro si attaccherà al petto nascondendo così l’incapacità degli apparati governativi di difendere il lavoro silenzioso e penetrante di questi uomini”. “Non si dimentichi mai - conclude il Segretario Generale del Coisp - che se un malvivente viene assicurato alla giustizia, prima dei meriti pubblici che qualcun altro ascrive a sè stesso, esiste il lavoro, il sacrificio, l’abnegazione proprio di questi uomini che, spesso snaturano la loro stessa vita per mettersi a servizio della difesa dello Stato. Ecco perché, dopo gli inquietanti episodi di Palermo, è necessario fare un passo indietro rispetto alla voglia di conquistare titoli sui giornali con stucchevoli solidarietà e andare sul territorio, penetrarlo ancora più a fondo arrivando alle radici del male per estirparlo”.