Gabriele Del Grande annuncia sciopero della fame. Farnesina a Turchia: "liberatelo".
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ROMA, 19 APRILE- Nella giornata di ieri, dopo ben 9 giorni di silenzio, Gabriele Del Grande, il giornalista toscano arrestato in Turchia il 9 aprile scorso, ha potuto mettersi in contatto con i suoi cari. Del Grande ha comunicato di star bene, ma ha annunciato l'inizio del suo sciopero della fame ed ha invitato tutti a mobilitarsi affinchè i suoi diritti siano rispettati. Le parole del giornalista sono state riportate dalla pagina Facebook di "Io sto con la sposa", documentario di cui il giornalista ha curato la regia. [MORE]
Del Grande, che si era recato in Turchia il 7 aprile per fare alcune interviste, da anni documenta i flussi migratori sul blog Fortress Europe, l'osservatorio sulle vittime dell'emigrazione di cui è fondatore. Negli ultimi tempi, si era dedicato al racconto della guerra in Siria, raccogliendo le testimonianze di chi l'ha vissuta in prima persona. Come ha raccontato telefonicamente alla compagna, domenica 9 aprile Gabriele è stato fermato dalle autorità turche al confine col la Siria, nella regione di Hatay. Dopo essere stato tenuto nel centro di identificazione ed espulsione di Hatay, il blogger è stato poi trasferito in un analogo centro a Mugla, dove si trova in stato di isolamento. Gabriele ha inoltre spiegato che, nonostante i suoi documenti siano in regola, non gli è stato concesso il diritto di avvalersi di un avvocato, né gli sono state fornite informazioni circa la durata del fermo. Al giornalista non è stato formalmente contestato alcun tipo di reato, anche se alcune indiscrezioni motivano il fermo con l'assenza di un permesso stampa che consentisse al giornalista di trovarsi in quelle zone.
Nella serata di ieri la Farnesina ha diffuso una nota in cui si richiede la messa in libertà di Del Grande, "nel pieno rispetto della legge". "Il ministro Alfano- si legge nella nota- ha disposto l'invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d'Italia a Smirne per rendere visita al connazionale", mentre "l'ambasciatore d'Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visa consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963". La compagna di Del Grande, Alessandra d'Onofrio, oggi intervenuta telefonicamente ad Uno Mattina, ha affermato che la Farnesina "sta facendo un enorme e delicato lavoro" per ottenere la liberazione del reporter.
Intanto, su Twitter si è diffuso l'hashtag #iostocongabriele e l'Isf (Information safety and freedom, associazione internazionale per la libertà di stampa), ha lanciato un appello affinchè "il governo turco liberi subito il documentarista Gabriele Del Grande, detenuto illegalmente da una settimana e privato di qualsiasi garanzia di difesa, tanto da dover ricorrere allo sciopero per la fame per richiedere una tutela internazionale".
Si mobilitano per Del Grande anche i sindacati del giornalisti: l'Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) ha lanciato un appello alla Rai, chiedendo che "il Servizio Pubblico dedichi al blogger e documentarista le copertine dei propri telegionali e giornali radio", mentre la Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) ha incitato le autorità italiane ad aumentare gli sforzi per la liberazione di Gabriele. Il segretario generale della Fnsi Lorusso ed il suo presidente,Giulietti, hanno inoltre annunciato che nella giornata di oggi, in occasione del Congresso straordinario di riforma statutaria, sarà richiesto ai 312 delegati di aderire all'appello, di rilanciarlo in ogni modo e di non far spegnere i riflettori su quanto sta accadendo. La vicenda di Del Grande conferirà ulteriore valore alla manifestazione organizzata dalla Fnsi per il 2 maggio, vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa.
foto: biennaledemocrazia.it
Marta Pietrosanti