Expo 2015: arrivano le prime confessioni. Il primo l'imprenditore Maltauro
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MILANO, 13 MAGGIO 2013 – “Il sistema funziona in questo modo. Non ci sono alternative”. Giù dal primo interrogatorio arrivano le prime ammissioni davanti al gip. E’ Enrico Maltauro, imprenditore vicentino arrestato giovedì scorso, a confessare di aver pagato quasi 500 mila euro per avere le commesse spiegando che pagare i mediatori è l’unica strada per poter lavorare. Così è stata quindi presentata la squadra capeggiata da Giuseppe Frigerio per gli appalti Expo, Sanità e Sogin.
Maltauro però non è l’unico. Anche Sergio Cattozzo, ex segretario dell’Udc ligure e sorpreso mentre incassava una busta, ha dichiarato di sentirsi un “lobbista all’americana” e che “le aziende vanno coccolate, come le belle donne”. Poi al gip Fabio Antezza ha raccontato: “Ho fatto il mediatore per le imprese edili in cerca di lavoro soprattutto in ambito privato e solo recentemente mi sono avvicinato a società interessate ai lavori dell’Expo“. Forse maldestramente, Cattozzo, aveva nascosto i biglietti con i resoconti delle tangenti ricevuta nelle mutande, grazie a questo è stato incastrato anche lui insieme a tutta la “squadra”.
Sembrerebbe che Maltauro abbia ingaggiato Cattozzo come consulente per il “disbrigo dei doveri di gentilezza con faccendieri e politici”, l’imprenditore così veniva in possesso in anticipo dei bandi e in cambio Cattozzo, come si vede da alcuni filmati, riceveva soldi anche in contanti. Il tutto è confermato dalle loro ammissioni e si tratterebbe di corruzione; anche se come sottolinea l’avvocato di Maltauro le configurazioni giuridiche dovranno essere stabilite successivamente dall’inchiesta.
Maltauro confessa ancora di sentirsi come ai tempi di Mani Pulite, dopo che anche allora aveva raccontato come erano andate le cose per un po’ di anni era stato fuori da questo mondo, adesso aveva deciso di riiniziare a dedicarsi alla gestione operativa della sua azienda e ha trovato tutto come lo aveva lasciato, per questo la necessità di un “lobbista”, Cattozzo appunto, che gli era stato presentato dal senatore Grillo. L’imprenditore ha raccontato ancora che è stato Cattozzo a presentargli Frigerio.[MORE]
Dal canto suo Gianstefano Frigerio nega di aver ricevuto soldi, e lo stesso fanno anche Primo Greganti e Luigi Grillo, ex pdl. Diversa la situazione di Angelo Paris invece, che appare afflitto dalla vicenda e dichiara di voler spiegare il motivo per cui è caduto in “certi errori” di cui si assume la responsabilità, e dice di aver già iniziato a pagare per questi con le sue dimissioni. Nella lettera di dimissioni ha scritto: “Ho sempre creduto nel progetto" e quindi "ci tengo che vada avanti senza intralci".
In generale gli uomini della “cupola” lombarda ammettono quasi tutti di aver svolto un “lavoro di intermediazione” per le aziende con cui entravano in contatto, negano però di aver creato un comitato d’affari. Dai documenti depositati dalla Procura emerge però una storia diversa: le modalità degli appuntamenti che alcuni degli arrestati si davano erano analoghi a quelli della criminalità organizzata.
Michela Franzone