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ROMA , 29 MAR. - Nella notte tra sabato e domenica, precisamente alle ore 2:00, le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora in avanti con il ritorno dell’ora legale.
Un appuntamento che si ripete ogni anno e che affonda le sue radici nella Prima Guerra Mondiale, quando l’Italia adottò questa misura per sfruttare meglio la luce solare e ridurre i consumi energetici.
Benefici economici e ambientali
L’introduzione dell’ora legale non è soltanto una questione di abitudine, ma porta con sé vantaggi concreti.
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, nel 2025 il risparmio economico generato da questa misura sarà di circa 100 milioni di euro.
Il motivo è un minor consumo di energia elettrica, stimato in 330 milioni di kWh.
L’impatto positivo non si limita al solo aspetto economico: il passaggio all’ora legale contribuirà a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera di circa 160mila tonnellate.
In termini pratici, il risparmio energetico equivale al fabbisogno medio annuo di oltre 125mila famiglie italiane.
Un decennio di risparmi
Terna evidenzia inoltre che negli ultimi vent’anni, dal 2004 al 2024, il passaggio all’ora legale ha permesso una riduzione significativa dei consumi energetici in Italia, confermandosi una misura efficace per contenere la spesa energetica e favorire la sostenibilità ambientale.
Quando tornerà l’ora solare?
L’ora legale resterà in vigore fino a domenica 26 ottobre 2025, quando si tornerà all’ora solare con lo spostamento delle lancette un’ora indietro.
Fino ad allora, le giornate si allungheranno gradualmente, permettendo di sfruttare maggiormente la luce naturale e ridurre l’utilizzo dell’illuminazione artificiale.
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