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MILANO, 16 FEBBRAIO 2014 – In base alle stime effettuate dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre – nel 2014 – si prospetta un altro salasso per le tasche dei contribuenti italiani. Infatti, secondo gli economisti dell’istituto di Mestre: «Nel 2014 pagheremo 2,4 miliardi in più e nel 2015 subiremo un aggravio di un miliardo di euro».
Come ha evidenziato il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi: «Innanzitutto va segnalato che il Governo Letta ha ereditato una situazione alquanto difficile, sia per la tenuta dei conti pubblici, sia per l'andamento negativo di tutti gli indicatori economici. Tuttavia, i risultati del nostro bilancio fiscale non tengono conto di una cosa: con l'introduzione della Tasi, molte tipologie familiari corrono il rischio di subire un aumento della tassazione locale, visto che i Sindaci avranno la possibilità di applicare il nuovo tributo con una ampia discrezionalità». [MORE]
Tuttavia, la Cgia sottolinea che, nel caso in cui si riuscisse a dare una sforbiciata di circa tre miliardi di euro alle spese – così come previsto dalla Legge di Stabilità – si assisterebbe ad uno scenario diverso: ovvero gli italiani – nel 2015 – potrebbero risparmiare quasi 2 miliardi di euro di tasse.
Secondo quanto specificato dalla Cgia, nel 2013 si è assistito alla riduzione della tassazione essenzialmente dovuta all'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Per quanto riguarda il 2014, la maggior parte dei sopraindicati 2,4 miliardi di nuove tasse – stima la Cgia - saranno pagate dalle banche e dalle assicurazioni. In particolare, le assicurazioni dovranno versare alle casse dell’Erario oltre 2,6 miliardi di euro, ciò a causa della svalutazione e delle perdite sui crediti concessi a questi soggetti ai fini Ires e Irap.
Come ha concluso Bortolussi: «Non è da escludere che questo aggravio fiscale abbia delle ricadute negative anche per i cittadini e le imprese. Con meno risorse a disposizione, non è probabile un ulteriore contrazione degli impieghi bancari o un aumento dei costi dei servizi offerti alla clientela». A conferma di ciò, la Cgia ricorda che dopo l'introduzione della cosiddetta ''Robin Tax'', imposta dal Governo Berlusconi nel 2008, l'Autorità dell'energia ha accusato ben 73 società energetiche di aver scaricato sui clienti l'aggravio fiscale.
(Foto:europar2010.org)
Rosy Merola