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CAGLIARI, 16 DICEMBRE 2013 – La Juventus tenta l’allungo e in attesa di Milan-Roma, che in questa sedicesima giornata sarà il posticipo del lunedì, i bianconeri volano a +6 e guidano la classifica con 43 punti grazie alla schiacciante vittoria ottenuta sul Sassuolo. Il successo sull’Inter consente al Napoli di Benitez di rimanere terzo con 35 punti, mentre la Fiorentina, travolgente contro il Bologna, è quarta con 30 lunghezze e precede i nerazzurri di Mazzarri, fermi a 28. Il Verona a Catania non va oltre lo zero a zero; identico è il risultato del match tra Parma e Cagliari. All’Olimpico la Lazio batte il Livorno e torna a sorridere; allo stadio Friuli il Torino riesce ad avere la meglio sull’Udinese e anche la Sampdoria si impone di misura in casa del Chievo. Infine, si chiude in pareggio con una rete per parte la sfida tra Genoa e Atalanta.
Allo Juventus Stadium il Sassuolo prova a impensierire Buffon con la conclusione di Longhi, ma la palla esce di pochissimo. La Vecchia Signora non si lascia impressionare, prende le misure agli ospiti e al 15° sblocca il risultato; Llorente serve Vidal che prova il tiro, Pegolo respinge però Tevez si avventa sulla palla e la spedisce in rete. I padroni di casa raddoppiano al 28° con Peluso, che insacca di testa un pallone calciato dalla destra, su punizione, da Tevez. I bianconeri confezionano una serie di occasioni interessanti, ma Vidal, Asamoah e Isla non capitalizzano. A firmare il 3-0 ci pensa l’Apache al 45°, quando anticipa Marzoratti, scatta in contropiede, scarta Pegolo e segna a porta vuota. La ripresa si apre col sinistro insidioso di Tevez e, sul fronte opposto, i neroverdi non riescono a pungere con Zaza, che calcia fuori misura. Al 68° la Juventus chiude i conti, ancora con Carlitos Tevez, che realizza così la sua prima tripletta in Serie A e porta a casa il pallone; la terza perla dell’argentino arriva stavolta grazie a una deviazione da distanza ravvicinata sul cross di Isla. Al 74° Quagliarella potrebbe arrotondare ulteriormente lo score, ma la sua splendida conclusione esce di un soffio.
Il posticipo della domenica sera tra Napoli e Inter regala grandi emozioni, ma alla fine è Benitez a vincere la sfida contro il suo passato; Mazzarri, che torna al San Paolo in veste di allenatore nerazzurro, deve accontentarsi di uno striscione dedicatogli dai suoi ex tifosi. I partenopei aprono le danze al 9° quando Nagatomo respinge un cross proveniente dalla trequarti e offre un’occasione d’oro a Higuain che, appostato in area, trafigge Handanovic con un missile precisissimo. Al 25° Insigne è sfortunato e centra solo l’incrocio dei pali mentre, sul fronte opposto, Palacio spreca una buona palla calciandola alta. Al 35° Guarin affonda sulla destra e crossa al centro, velo di Palacio, tocco di Alvarez e bolide di Cambiasso che infila Rafael e pareggia. Quattro minuti dopo gli azzurri siglano il 2-1 con Mertens, bravo ad arrivare in velocità e calciare in rete un pallone difeso bene da Dzemaili al limite dell’area. Al 42° i padroni di casa calano il tris proprio con Dzemaili, che trova il tap-in vincente sulla respinta corta del portiere nerazzurro in occasione di tiro di Mertens. Al 47°, in pieno recupero, Guarin riceve palla in area e prova a piazzarla alla destra del portiere con un diagonale, poi arriva Nagatomo che intercetta e accorcia le distanze. Nel secondo tempo i nerazzurri cercano di cambiare le sorti della gara con Nagatomo e Guarin, mentre gli uomini di Benitez provano a prendere il largo con Callejon. Al 71° Alvarez viene espulso per doppia ammonizione e all’81° il Napoli realizza il poker con Callejon che, solo sul secondo palo, concretizza l’ottimo assist servitogli da Insigne.
La Fiorentina si impone sul Bologna con un netto 3-0. Il primo tiro in porta è del rossoblù Cristaldo, che obbliga Neto a compiere una parata impegnativa. Nell’area opposta ci prova anche Cuadrado, ma il risultato cambia solo al 13° minuto quando Ilicic entra nell’area felsinea, ubriaca la retroguardia avversaria e buca il portiere con una conclusione insidiosa. Nel giro di pochi minuti Curci riesce a fronteggiare gli assalti di Cuadrado e Rossi, ma al 29° non può nulla sul tiro di Borja Valero, autore di un ottimo stop in area e di un tiro micidiale e imprendibile alla sinistra dell’estremo difensore bolognese. Nella ripresa Giuseppe Rossi prima ci prova di tacco senza troppa fortuna, poi riceve palla da Borja Valero e, dal limite destro dell’area, segna il 3-0 con uno splendido pallonetto che beffa Curci.
Contro il Livorno la Lazio conquista i tre punti dopo ben sei giornate senza vittorie. Klose ci prova fin dai primi minuti e colpisce anche il palo, ma riesce a buttarla dentro solo al 19° quando, servito da Candreva, ribadisce il pallone in rete dopo un primo intervento di Bardi, che aveva cercato di fronteggiare l’assalto del tedesco. Il bomber biancoceleste raddoppia al 26°; in questa occasione trafigge il portiere livornese sfruttando un rimpallo prodotto da una precedente conclusione di un compagno di squadra. La seconda frazione di gioco regala solo il tentativo di Emeghara, alto sopra la traversa, e l’incursione di Candreva prontamente fronteggiata da Bardi.
In occasione del centenario del Parma, il Cagliari rovina parzialmente la festa ai ducali bloccando il risultato su un pareggio che in realtà sta stretto agli isolani. Al 16° Dessena serve Sau, che di testa non riesce a imprimere alla palla la giusta traiettoria. I rossoblù ci riprovano con Nenè, Dessena e Sau, mentre i gialloblù rispondono con il sinistro velenoso di Valdes, murato da Avramov. Al 50° Biabiany, lanciato da Cassano, sfiora il vantaggio con un bel diagonale, ma il portiere sardo compie un’altra parata decisiva. Al 63° la palla calciata da Sau prima colpisce il palo e poi danza sulla linea il tempo necessario per consentire a Gobbi, l’ex di turno, di spazzarla via. Un minuto dopo Nainggolan rischia l’autogoal con un retropassaggio che sfiora il palo e, al 70°, il potente destro di Nenè esce di pochissimo con il portiere ormai fuori causa. L’ultima chance interessante capita ad Acquah al 77°, ma il suo tiro manca, anche se di poco, lo specchio della porta.
Finisce a reti bianche l’anticipo tra Catania e Verona, con gli etnei che non riescono ad abbandonare il poco ambito ultimo posto in classifica. I siciliani provano a rendersi pericolosi in diverse occasioni, i clivensi soffrono, ma riescono a disinnescare le possibili azioni da goal capitate a Izco, Leto, Peruzzi e Alvarez. Nella seconda frazione di gioco i veneti mostrano qualche segnale positivo con Hallfredsson e Iturbe, anche se i più reattivi sono sempre i catanesi, che però non riescono a pungere né con Castro, né con Spolli e Izco.
L’Udinese cade in casa sotto i colpi di un Torino molto concentrato e la dirigenza bianconera, nonostante la squadra in questa stagione abbia un andamento incerto, conferma la fiducia a Guidolin. I bianconeri provano senza troppa fortuna con Di Natale mentre, sul fronte opposto, i granata gettano alle ortiche due nitide opportunità capitate a Immobile. Al 47° del secondo tempo i granata scattano in contropiede e passano in vantaggio con Farnerud, bravo a ricevere palla da Cerci e a inventare un pallonetto che scavalca il portiere Brkic. I friulani attaccano con Basta, Lazzari e Nico Lopez, ma non ottengono risultati e così, al 75°, arriva il raddoppio del Toro firmato Immobile, che insacca di testa il cross di Darmian.
Il primo tempo di Genoa-Atalanta si chiude con due occasioni per parte: Gilardino e Antonelli per i rossoblù, Denis e Cigarini per i nerazzurri. Al 73° della ripresa il genoano Marchese crossa in area per Gilardino e l’attaccante di Biella confeziona un ottimo assist per Bertolacci, che calcia di prima e trafigge Consigli. Al 94° i liguri pensavano di avere la gara in pugno ma De Luca, appostato nell’area piccola, riceve il passaggio di Cigarini e di prima intenzione calcia la palla in rete e raggiunge un insperato uno pari. [MORE]
La Sampdoria si impone di misura in casa del Chievo. La prima conclusione arriva al 5° e porta la firma di Thereau, ma Da Costa difende la propria porta. Al 16° i blucerchiati passano in vantaggio con Eder, che insacca la palla calciata dalla bandierina da Palombo. Al 56° Gabbiadini potrebbe firmare il raddoppio, ma l’estremo difensore clivense esce e chiude lo specchio della porta all’avversario. Solo all’87° i gialloblù impensieriscono la retroguardia ligure; Paloschi cerca di accorciare le distanze, ma il suo tiro in acrobazia si spegne al lato.
Vanna Chessa