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CATANZARO, 12 NOVEMBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) Il grande successo di pubblico registrato per l’avvio della stagione del cineforum CinemaZaro, realizzato dal sodalizio Casa del Cinema, fornisce la dimostrazione che il nostro territorio può dotarsi come altre grandi capoluoghi di una industria della cultura. CinemaZaro rappresenta un fulgido esempio, insieme a tante altre realtà culturali del nostro territorio, di come si può operare nel mondo della cultura contribuendo alla valorizzazione del proprio territorio.
In realtà come la nostra, laddove il tessuto produttivo non è caratterizzato da grandi insediamenti industriali, la cultura, come accaduto in altre città italiane, potrebbe contribuire a far riemergere la produzione, rilanciando l’economia di un territorio mortificato da percentuali di disoccupazione al di sopra delle peggiori medie europee. La realizzazione di una industria della cultura sarebbe capace di concorrere con i vari beni delle economie emergenti senza sfidarli in maniera diretta, ma contribuendo a migliorarne le condizioni, unicamente perché rappresenta la valorizzazione della straordinaria unicità del nostro territorio. La cultura, quindi, come uno dei punti da riconsiderare strategici per far ripartire l’economia di un territorio depauperato troppo spesso da imprenditori “prendi-e-fuggi”. Cultura, quindi, un concetto indefinito che può indicare inesauribili possibilità, ma che collegato agli aspetti produttivi può contribuire alla realizzazione di in una infinita serie di opportunità.
Che la “produzione culturale” rappresenti realmente un concetto spesso troppo facile a dirsi, ma comprensibilmente difficile da focalizzare, è un triste dato di fatto. Eppure se ci si sofferma ad una analisi del settore, valutando le ultime ricerche Istat, considerando come perimetro attinente all’industria della cultura cinema, musica, architettura, design, musei, biblioteche, il settore ha determinato in Italia, nell’anno precedente, un valore aggiunto di oltre 6o miliardi di euro, impiegando circa un milione e mezzo di persone. Eppure nonostante queste incoraggianti performance in Europa rimaniamo fanalino di coda. Basta guardare la classifica Eurostat degli impiegati nel settore culturale per rendersi conto che il Belpaese è fortemente al di sotto della media Ue.
Bisogna quindi prender coscienza delle potenzialità di questo settore in termini produttivi, ma soprattutto per quel che potrebbe scaturirne in benefici occupazionali, puntando a far rete tra le varie realtà operanti nel settore, e con l’ausilio ed il sostegno delle amministrazioni pubbliche favorire la creazione di un settore produttivo a tutti gli effetti.
Il risultato ottenuto dalla Casa del Cinema è stato possibile anche grazie alla sensibilità ed al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro che ha favorito con la sua fattiva collaborazione la riuscita di questo evento. Per fortuna non si tratta di un caso isolato, tante sono le amministrazioni pubbliche che pur in difficoltà per la carenze di risorse, provano quotidianamente a sostenere l’iniziativa di realtà associative mosse da passione e volontariato.
Alla luce delle potenzialità naturali che il nostro territorio gratuitamente offre, delle alte competenze proposte dagli addetti nel settore, e delle sensibilità manifestate dalle amministrazioni pubbliche, perché non tentare, attraverso un tavolo di concertazione che metta insieme le parti istituzionali, datoriali e sociali, alla creazione di una industria della cultura nel territorio che diede i natali al nome “Italia”?
Notizia segnalata da Daniele Carchidi [MORE]