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ROMA, 14 OTTOBRE - Grandi novità sull’Ape, l’anticipo pensionistico studiato dal governo Renzi per permettere ai lavoratori di andare anticipatamente in pensione. L’incontro a Palazzo Chigi tra governo e sindacati ha di fatto rivisto la situazione decretando un tetto massimo e anche l’indicazione di coloro che potranno beneficiarne.[MORE]
Ecco tutte le novità:
1. Ape Social: Potranno accedervi tutti i disoccupati, i disabili ed altre categorie di lavoratori particolarmente vessanti: qui il tetto massimo è pari a 1350 euro (lordi). E’ quanto riferito al termine dell’incontro dal Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Ciò vuol dire che per tali categorie i costi dell’Ape saranno interamente affidati allo Stato.
2. L’entrata in vigore dell’accordo governo-sindacati sull’Ape è fissata per l’1 maggio 2017
3. Le attività “vessanti”, così come definite nel primo punto, comprendono anche quella delle maestre, degli operai edili e di alcune categorie di infermieri. Il governo aggiungerà dunque nuove categorie oltre quelle della normativa precedente sui lavori ‘duri’, allargando dunque la fascia di tutela e gratuità del piano. Saranno inclusi inoltre macchinisti e autisti di mezzi pesanti.
4. Come avviene la restituzione del prestito: in caso di anticipo pensionistico (a libera scelta del lavoratore) la rata di restituzione allo Stato sarà pari a 4,5/4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione.
5. Chi va in pensione anticipata? Sostanzialmente, come conferma lo stesso segretario confederale Uil Proietti, si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi. I lavoratori precoci potranno dunque così andare in pensione dopo questo tetto, prima di aver raggiunto i 63 anni (limite di accesso all’Ape). I 41 anni di contributi riguardano appunto i cosiddetti lavoratori precoci (o quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni). Per accedere invece all’Ape Agevolata bisognerà avere 30 anni di contributi se disoccupati, 35 se si è lavoratori attivi. Su quest’ultima decisione si sta lavorando per prevedere un abbassamento del numero degli anni.
foto da: ilfoglio.it
Cosimo Cataleta