Non è ironia sulla Shoah, Grillo: "non chiedo scusa a nessuno, non ho mancato di rispetto"
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ISERNIA, 15 APRILE 2014 - Non ha intenzione di chiedere scusa il leader del Movimento 5 Stelle in merito al post pubblicato ieri sul suo blog nel quale venivano adattate le parole di Primo Levi e l’ immagini dell’ingresso di Auschwitz ritoccata con la scritta "P2 macht frei" .
Nella conferenza stampa alla Camera Beppe Grillo afferma: "Non sono io che mi nascondo dietro certe tragedie, sono loro che lo fanno. Io non chiedo scusa a nessuno, non ho mancato di rispetto a nessuno. Dovrebbero sostituire il portavoce della comunità ebraica perchè è stupido e ignorante, ha "frainteso" il post di ieri che parafrasava Primo Levi. La verità è che quando si toccano i poteri forti vengono fuori le lobby".
Non si tratta, dunque, di chiedere scusa, l’intento di Grillo è quello di ''raccontare il Paese di oggi''. Come lui stesso riferisce: ''Non volevo fare il sarcastico o fare battute”.
[MORE]
Secondo il leader M5S, il post che ha sollevato dure proteste da parte della comunità ebraica, non era riferito al tragico evento, ma voleva “rapportarlo ai tempi nostri perchè la Shoah è dietro l'angolo, succedono ogni giorno, abbiamo Shoah da tutte le parti, non dobbiamo abbattere le difese".
Grillo risponde, inoltre, alle accuse di aver fatto propaganda politica sfruttando il tragico evento: "Se ci si fossilizza sul fatto che io uso la Shoah a scopi elettorali - ha sostenuto - è una menzogna che respingo. Io non chiedo scusa perchè è una vostra interpretazione.. non c'era nessun intento di offendere".
Il suo post risulta essere, secondo quanto dichiarato da Grillo, solo un monito nei confronti dei cittadini con diritto di voto, un modo per far aprire gli occhi e dare importanza alla comunicazione. Il leader Grillo sostiene, dunque, quanto Primo Levi ha insegnato e quanto la storia sia attuale: “la Shoah è dietro l'angolo, ovunque, dal Ruanda al gas in Siria, fino al sistema finanziario che fa milioni di morti all'anno”.
(Fonte il Messaggero)
Elisa Signoretti