Migranti, intesa Obama-Merkel. Da Washington aiuti economici per la crisi
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Migranti, intesa Obama-Merkel. Da Washington aiuti economici per la crisi

venerdì 22 gennaio, 2016

ROMA, 22 GENNAIO 2016 -  E’ asse Germania-Usa sul tema migranti. Nella giornata di ieri, la telefonata del presidente americano Barack Obama alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ha delineato le possibili future strategie in vista della crisi dei rifugiati, nonché quelle relative alle difficoltà in Siria e Ucraina. [MORE]

In particolare, il presidente Obama, dopo aver elogiato la politica della Merkel sulla gestione migranti, avrebbe proposto un vertice globale entro la fine dell’anno (si parla già di settembre) in terra americana, teso proprio alla discussione di una vicenda che mette l’Europa (e la leadership della stessa Merkel) a dura prova da ormai svariati mesi. Più opportunità ai rifugiati e più risorse a chi li ospita. E’ da qui che si ripartirà per poter fare meglio. Tant’è che gli Usa promettono nuovi aiuti economici alla Germania. A confermarlo è il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, svelando il colloquio telefonico tra i leader dei due Paesi. «Il governo degli Stati Uniti contribuirà in modo notevole» è la dichiarazione del portavoce in un comunicato. Promossa la richiesta del Ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, la quale proposta era stata quella di trasferire fondi ai Paesi vicini geograficamente (e perciò maggiormente esposti) al conflitto siriano.

Per Angela Merkel, dunque, un’apparente ventata di serenità, viste le difficoltà riscontrate negli ultimi mesi, ed intensificatesi a seguito delle violenze di Colonia. Avere gli Usa a fianco, potrebbe essere infatti un grande vantaggio, non solo economico naturalmente. Perché Schengen vacilla e si ipotizza la reintroduzione dei controlli alle frontiere fino a due anni. Perché la libertà di circolazione è a rischio. Perché dal Forum di Davos (Svizzera) i segnali appaiono preoccupanti. La Germania non pare più il gigante dei tempi migliori e non a caso il Premier olandese Mark Rutte, a capo della presidenza del Consiglio Ue, fissa il termine di salvataggio per Schengen: dalle sei alle otto settimane. I tempi sono stretti ed i cittadini chiedono risposte chiare ed adeguate.

foto: idebate.org

Cosimo Cataleta


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