Dimissioni di tutta la segreteria del Pd, i renziani chiedono il comando
Politica Lazio

Dimissioni di tutta la segreteria del Pd, i renziani chiedono il comando

lunedì 22 aprile, 2013

ROMA, 22 APRILE 2013- Sono stati giorni travagliati quelli che hanno preceduto la rielezioni di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica. E la tempesta non accenna a finire. Mentre i grillini inneggiano al golpe, il Partito democratico è nel caos. Il grande tradimento di quei cento parlamentari, accusati di non aver seguito la linea del partito e di aver impedito l’elezione di Romano Prodi a Presidente, ha mostrato la faglia che esiste nel Pd. E mentre la segreteria del partito ha abbandonato la nave, i renziani chiedono il timone.[MORE]

È stata sicuramente una scelte tanto sofferta quanto inevitabile. Quello che è successo in aula durante la giornata di venerdì ha lasciato il segretario del Pd Pierluigi Bersani con uno strano gusto di amaro in bocca. Tanto da parlare di tradimento, di rottura all’interno del partito. Una rottura iniziata già con le primarie e che ora è diventata evidente. Così Bersani lascia la direzione del Pd, seguito da tutta la segreteria. Se le prime reazioni sono state di sconcerto, e in pochi hanno voluto commentare la decisione di Bersani, già ieri alcuni esponenti del partito hanno chiesto all’ex segretario di ripensarci, di mantenere la carica almeno fino al Congresso che verrà.

Il problema non resta però solo in casa del Pd. La decisione di Bersani infatti apre due grossi problemi. Da una parteci si chiede chi potrebbe essere designato a premier. Dall’altra chi sarà il suo successore. Sulla prima questione niente di chiaro è ancora emerso. Sul secondo problema risulta chiara la posizione di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha infatti dichiarato che è necessario “cambiare il Partito democratico per cambiare l’Italia”. Il sogno di Renzi è quello di un partito che sappia interpretare il Paese e che non si paralizzi nella difesa delle sue correnti interne. Chiede la formazione di un governo che duri al più un anno, per poi riportare gli italiani alle elezioni. Questa volta con un Pd rinnovato e coeso.

Federica Sterza

 

Foto www.europaquotidiano.it

 


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