Usa 2016: Hillary Clinton vince primo dibattito tv Dem, ma non arriva al cuore degli elettori
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LAS VEGAS, 14 OTTOBRE 2015 - Ieri sera è andato in onda il primo dibattito tra i candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, trasmesso dalla Cnn da Las Vegas. Due ore di dibattito con gli occhi puntati sul confronto tra Hillary Clinton e e il senatore liberal del Vermont che la sfida da sinistra, l'outsider che a sorpresa ha attratto folle record ai suoi comizi ed ha guadagnato terreno nei sondaggi fino ad insidiare la ex first lady ed ex segretario di Stato. E infatti, una risoluta Hillary Clinton ha preso di mira il suo più diretto sfidante, Bernie Sanders, mentre gli altri tre competitor, gli ex governatori di Maryland e Rhode Island, rispettivamente Martin O'Malley e Lincoln Chafee, e l'ex senatore della Virginia, Jim Wenn, hanno stentato ad alzarsi dalla panchina. [MORE]
Il primo affondo dell'ex segretario di Stato, sul palco del Wynn Hotel a Las Vegas, è arrivato nei primi minuti del confronto, quando si è definita "una progressista" ma concreta, "che vuole ottenere risultati". Una presa di distanza rispetto alle posizioni decisamente meno moderate di Sanders che si definisce socialista perché, come lui stesso ha spiegato, vuole distribuire la ricchezza "in mano all'1% degli americani al restante 99%, creando una società più equa". Sanders ha citato ad esempio i paesi del Nord Europa dove a fronte di tasse più alte vengono offerti servizi sociali. "Ma qui non siamo in Danimarca", lo ha punzecchiato la Clinton.
Togliersi di dosso l'immagine del candidato scelto dalla dirigenza del partito e appoggiato dai poteri forti dell'industria e di Wall Street che gli elettori democratici devono accettare come un dato di fatto: “Non penso che si possa essere molto più outsider che correre come donna presidente, sebbene non è solo per questo che io corro”, ha detto Hillary cercando di guadagnarsi un'immagine più vicina all'elettorato medio, presentandosi come "ex first lady, ex segretario di stato, madre e nonna di una splendida bimba". "Non voglio essere votata perché mi chiamo Clinton - insiste Hillary - ma per quello che ho fatto in passato".
L'atmosfera resta tuttavia rilassata, Sanders è consapevole di non avere chance per la Casa Bianca, il suo unico obiettivo è tenere argomenti più di sinistra nel dibattito per le presidenziali e infatti non affonda contro la Clinton nemmeno quando ne ha l'occasione e il discorso arriva allo scandalo delle mail che ha coinvolto l'ex first lady mentre era segretario di Stato: “Sono stufo, ci sono milioni di americani che vivono in poverta' e non ci si puo' occupare delle e mail della Clinton”
I momenti di maggiore scontro con Sanders sono la politica estera, le armi e il programma di spionaggio della Nsa. Sulla lotta all'Isis in Siria, Hillary manda un messaggio chiaro a Mosca: "Non accetteremo mai che Putin crei il caos". Ribadisce di sostenere la 'no fly zone', mentre Sanders dice no ai "pantani militari". Altra stoccata della Clinton all'avversario sul controllo delle armi, quando ricorda che lui aveva votato a favore dell'immunità dei produttori e dei rivenditori nel 2005 e innesca un botta e risposta con il senatore Bernie Sanders che, da rappresentante di uno Stato rurale, fa appello alla necessita' di una soluzione che sia “di buon senso” difendendosi dagli attacchi.
Il prossimo appuntamento con le primarie democratiche è per il 14 novembre alla Drake University di Des Moines, in Iowa, il primo stato chiamato al voto nel processo per la nomination presidenziale. Un sondaggio di Fox pubblicato ieri assegna a Clinton il 45 per cento delle preferenze alle primarie, a Sanders il 25 per cento. Per ora, in attesa che Joe Biden decida, è una partita a due.
Tiziano Rugi