UK, ancora polemiche per il piano anti-immigrazione di Cameron
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UK, ancora polemiche per il piano anti-immigrazione di Cameron

giovedì 28 novembre, 2013

LONDRA, 28 NOVEMBRE 2013 - Il primo ministro David Cameron ha svelato i piani per contrastare l’immigrazione in Gran Bretagna per il benessere del paese, annunciando che vuole limitare i flussi dai paesi dell’Unione Europea più poveri a quelli più ricchi. L’annuncio si profila come il tentativo di evitare che i voti dei conservatori vadano dispersi alle prossime elezioni europee previste per l’anno prossimo, e a quelle nazionali del 2015, e per le pressioni esercitate dal partito anti-immigrazione UK Independent Party (UKIP).

Cameron ha dichiarato di essere molto preoccupato per il possibile afflusso di rumeni e bulgari il prossimo anno, quando le restrizioni europee sui due paesi scadranno. “L’Europa di oggi è molto cambiata rispetto all’Europa di 30 anni fa”, ha scritto in un articolo per il Financial Times. “Dobbiamo affrontare il fatto che la libera circolazione è diventata la causa scatenante di enormi movimenti di massa dovuti alle enormi disparità di reddito. Si corre il rischio che molti paesi si privano dei talenti di cui hanno bisogno”. Cameron ha inoltre aggiunto di essere intenzionato a cambiare la legge, in modo che un immigrato debba attendere tre mesi prima di poter usufruire dei sussidi di disoccupazione. I nuovi arrivati non avrebbero più agevolazioni per la residenza e perderebbero i sussidi di disoccupazione entro sei mesi, se non dimostrano di avere una reale opportunità di trovare un lavoro.

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La sua idea di ridisegnare le leggi di immigrazione europea si inserisce in un tentativo di rinegoziazione con l’Unione stessa, in previsione anche di un referendum previsto per il 2015, che ridiscuterà il ruolo della Gran Bretagna a Bruxelles. Ma l’idea di Cameron di voler riformare la libera circolazione in Europa dovrebbe essere affrontata con gli altri stati membri. In questo stato di cose, ci si potrebbe aspettare anche una mossa legale da parte della Commissione Europea.

Foto: aljazeera.com

Dino Buonaiuto


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