

Torino, orrore in stazione: 12enne violentata nei bagni, indagini su possibili adescamenti
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Orrore a Torino: 12enne violentata nei bagni della stazione, indagini in corso su possibili adescamenti
Torino - Un episodio scioccante ha scosso la stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove una ragazzina di soli 12 anni sarebbe stata abusata da un giovane di 20 anni. La vicenda, avvenuta sette mesi fa, è emersa grazie all’intervento di una coppia di turisti olandesi che, sentendo rumori sospetti provenire dai bagni della stazione, ha immediatamente allertato la polizia.
L’intervento e l’arresto
Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno trovato il ventenne e la dodicenne all’interno dei servizi igienici. La ragazzina, secondo quanto riportato, appariva impietrita e in evidente stato di shock. Dopo l’episodio, fu trasportata all’ospedale infantile Regina Margherita per accertamenti, dove avrebbe fornito la sua prima versione dei fatti: un incontro fortuito davanti alla stazione, una passeggiata e poi l’appartarsi con il ragazzo. Tuttavia, tre settimane dopo, in presenza degli assistenti sociali, ha raccontato una storia diversa: lui l’avrebbe indotta a fumare marijuana e, sotto l’effetto della sostanza, l’avrebbe costretta a seguirlo nei bagni.
Le indagini e gli sviluppi
La Procura di Torino ha chiuso le indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio del ventenne, assistito dall’avvocato Stefania Guadagno. Il giovane si difende sostenendo che la dodicenne fosse consenziente e che gli fosse sembrata più grande della sua età reale. Tuttavia, l’accusa di violenza sessuale rimane e, anche in caso di derubricazione, potrebbe essere trasformata in ‘atti sessuali con minorenne’, un reato che prevede comunque pene severe.
La giudice per le indagini preliminari, Ersilia Palmieri, ha sottolineato la vulnerabilità della vittima, dovuta non solo all’età, ma anche alla sua immaturità emotiva e sentimentale. Gli investigatori hanno certificato che, nel momento del ritrovamento, la bambina era paralizzata dalla paura.
Chat sospette e il pericolo dell’adescamento online
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno analizzato il telefonino della dodicenne, trovando conversazioni preoccupanti con altri giovani e uomini più grandi. Alcune chat farebbero riferimento a incontri nei bagni di centri commerciali o della stessa stazione di Porta Nuova. Questa scoperta ha aperto un nuovo filone investigativo, con la polizia impegnata a verificare l’esistenza di un possibile giro di adescamenti che potrebbe coinvolgere altre vittime.
Il dibattito sulla tutela dei minori
Il caso ha sollevato molte preoccupazioni tra gli esperti di tutela minorile, psicologi e avvocati coinvolti. La fragilità dei minori in un’epoca di esposizione digitale richiede maggiore attenzione da parte delle istituzioni e delle famiglie. Il fenomeno dell’adescamento online sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti, rendendo necessaria un’azione congiunta tra forze dell’ordine e servizi sociali per proteggere i più piccoli da questi pericoli.
Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che ha profondamente scosso l’opinione pubblica e che, ancora una volta, mette in luce i rischi a cui possono essere esposti i minori nel contesto urbano e digitale di oggi.