Sisma, Franceschini: "293 beni culturali danneggiati, la sfida è ricostruire i borghi"
Cronaca Lazio

Sisma, Franceschini: "293 beni culturali danneggiati, la sfida è ricostruire i borghi"

giovedì 25 agosto, 2016

ROMA, 25 AGOSTO – A margine di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio al Collegio Romano, il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini - facendo il punto della situazione sul patrimonio artistico e culturale danneggiato dal sisma e sulle misure già in atto per preservarlo in vista di ricostruzioni e restauri – ha detto: «Ci sono 293 beni immobili di valore culturale crollati o gravemente danneggiati nel raggio di 20 km dall'epicentro del terremoto tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo». [MORE]

Il segretario Generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia, ha però aggiunto che «il numero è destinato ad aumentare perché, come si sa, l'azione del sisma si espande lungo le falde e non in un cerchio geometrico intorno all'epicentro».
«50 di questi siti sono già stati oggetto di un primo sopralluogo da parte dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale e sono in gran parte crollati» ha invece detto il Generale del Comando carabinieri TPC, Fabrizio Parrulli.

Il ministro Franceschini ha inoltre affermato: «Già nelle ore immediatamente successive al terremoto, grazie alla direttiva del 25 aprile 2015 per le emergenze in caso di calamità naturale, figlia dell'esperienza del terromoto in Emilia, ci siamo attivati con i carabinieri del Tpc, che sono gli unici autorizzati al momento dalla protezione Civile ad arrivare nelle zone più colpite, che sono ancora interdette per motivi di sicurezza anche ai nostri tecnici», evidenziando che il Mibact «ha la perfetta consapevolezza che in tragedie del genere le priorità sono nei primi giorni salvare vite e dare alle comunità colpite la maniera di proseguire la loro vita». «Ma - ha proseguito- per poter fare un buon lavoro di ricostruzione dei Beni Culturali bisogna attivarsi subito, già nella fase di rimozione delle macerie: perché le macerie di edifici di valore culturale sono indispensabili per il loro restauro e contengono spesso opere d'arte».

Franceschini ha poi sottolineato : «Dai comuni colpiti ci chiedono una ricostruzione dei borghi storici che sia fedele all'immagine che nei secoli questi centri storici hanno conservato, credo che sia una sfida che dovremmo raccogliere. Si può ricostruire garantendo anche la sicurezza antisismica. Quei luoghi devono tornare ad essere così come sono stati fino al qualche ora fa. Alcuni di questi, come Amatrice erano nella lista dei borghi più belli d'Italia. E' una sfida, ma l'Italia la deve a quelle comunità».

Le possibilità di ricostruire, ha concluso,«ci sono», «il percorso è difficile e lungo, ci sarà da mettere insieme le necessità di beni pubblici, beni ecclesiastici, beni privati, dunque una grande sfida, ma bisogna raccogliere. L’Appennino ha già un problema di borghi abbandonati da chi è senza lavoro».

[foto: repubblica.it]

Antonella Sica


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