Siria, gli Usa chiudono programma addestramento ribelli. Continuano raid francesi e russi
Estero Calabria

Siria, gli Usa chiudono programma addestramento ribelli. Continuano raid francesi e russi

venerdì 9 ottobre, 2015

DAMASCO, 9 OTTOBRE 2015 - Continua l’offensiva francese in Siria. Il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha annunciato questa mattina in un’intervista a radio Europe 1 che l'aviazione francese ha compiuto nelle ultime ore una seconda serie di bombardamenti contro un campo di addestramento dell'Isis, l'esercito islamico, in Siria. Gli attacchi aerei, ha spiegato il ministro, sono stati condotti questa notte a Raqqa, nell'est della Siria dove i Rafale dell’esercito francese aveva già colpito durante la prima incursione del 27 settembre scorso: “I caccia hanno sganciato bombe su un campo di addestramento. Gli obiettivi sono stati colpiti. Ci saranno altri raid contro i luoghi in cui l'Isis si organizza per minacciarci”, ha assicurato il ministro. [MORE]

Usa non addestrerà più ribelli. Un cambio importante nella strategia in Siria varriva invece dagli Stati Uniti. Annunciato dal New York Times e confermato dal segretario alla difesa Ashton Carter, l’amministrazione Obama ha deciso di mettere fine al contestato programma da 500 milioni di dollari del Pentagono per addestrare i ribelli siriani, riconoscendone il fallimento nella formazione di combattenti in grado di contrastare l'Isis. Non verranno più reclutati ribelli da mandare ad addestrare in Giordania, Qatar, Arabia Saudita o Emirati, ma verrà allestito un centro di formazione più piccolo in Turchia dove un gruppo ristretto, per la maggior parte comandanti dei gruppi di opposizione, verrà istruito su manovre tattiche, per esempio come richiedere bombardamenti.

Le polemiche con Mosca. Se gli alleati occidentali riconoscono implicitamente il fallimento della loro strategia iniziale, non si arrestano tuttavia le critiche alla politica adottata in Siria dalla Russia. Secondo il ministro della difesa francese Jean-Yves le Drian la quasi-totalità dei bombardamenti russi sulla Siria non hanno come obiettivo i jihadisti dall'Isis, ma mirano a garantire la sicurezza del presidente siriano Bashar al-Assad: "l'80-90%" dei raid di Mosca sono destinati a questo secondo scopo”, ha accusato il ministro durante l'intervista. E adesso la polemica si sposta anche sulle armi utilizzate dai russi. Secondo gli Usa ieri quattro missili da crociera russi sono caduti in Iran e questo, secondo il segretario della difesa Usa Ashton Carter, “fa pensare a malfunzionamenti: il lancio di questi missili è stato effettuato senza che fosse notificato alle altre nazioni", ha aggiunto il capo della difesa. La notizia è stata smentita da Mosca e da Theran che ha parlato di "guerra psicologica”.

Pasdaran iraniano ucciso in Siria. Stamani un generale iraniano, comandante di spicco dei Pasdaran, è stato ucciso in Siria dai jihadisti dello Stato islamico nella regione settentrionale di Aleppo. Lo riferiscono media panarabi citando la tv di Stato iraniana, secondo cui Hossein Hamedani è stato ucciso alla periferia di Aleppo mentre lavorava come consigliere dell'esercito di Damasco. Teheran assicura "vendetta" per la morte del comandante dei Guardiani della Rivoluzione, confermando l'escalation del suo impegno a favore dell'alleato Assad in Sira.

Tiziano Rugi

 


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