Roma, infermiere di 60 anni abusa di una ragazza con disturbi mentali
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ROMA, 10 DICEMBRE – Avrebbe abusato di una ragazza di 19 anni con problemi psichiatrici. Protagonista della vicenda un infermiere sulla sessantina, accusato di violenza sessuale aggravata e rinviato a giudizio. Gli abusi sarebbero avvenuti quando la giovane era ricoverata, dopo un tentativo di suicidio, in una comunità terapeutica al Laurentino di Roma.
Premure, abbracci, comportamenti protettivi e pretendeva di essere l’unico ad accompagnare la giovane paziente nelle passeggiate al di fuori della casa di cura. Erano questi alcuni degli atteggiamenti che l’imputato aveva nei confronti della diciannovenne. Ma non solo: sembrerebbe, infatti, che l’uomo abbia inviato alla ragazza messaggi dal turpe contenuto. Alcune delle immagini inviate, lo immortalavano con la giovane in atteggiamenti dal chiaro contenuto sessuale.
Ad accorgersi delle attenzioni “particolari” e a scoprire i presunti abusi sessuali dell’operatore sanitario, un anno dopo il ricovero, è stato il padre della vittima da un controllo sul cellulare di sua figlia. L’uomo ha avvisato i responsabili della casa di cura e si è rivolto alla Polizia per denunciare l’accaduto. Nessuno dei dipendenti della struttura si era accorto che dietro quel comportamento estremamente protettivo potesse celarsi una drammatica storia di violenze sessuali.
La ragazza era stata ricoverata nel 2014, dopo essere sopravvissuta ad un tentativo di suicidio. Secondo quanto si è appreso, avrebbe problemi psichiatrici gravi fin dalla giovane età e sarebbe stata ricoverata nella struttura con una diagnosi di “psicosi delirante”.
Dal suo canto l’imputato ha affermato di non aver abusato della giovane, sostenendo che tra loro c’era una relazione segreta.
Luigi Cacciatori