

Consiglio Europeo: le decisioni chiave e il ruolo del Presidente Meloni (Video)
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Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo: il punto stampa del Presidente Meloni
Il Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo ha affrontato temi cruciali per l’Unione Europea, con l’Italia protagonista su vari fronti. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un punto stampa in cui ha riassunto i principali risultati e le posizioni italiane.
Sostegno all’Ucraina e prospettive di pace
La sessione si è aperta con un collegamento del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante il quale il Consiglio ha confermato il pieno sostegno all'Ucraina. Meloni ha sottolineato che l’Italia ha sostenuto la proposta di una pace giusta e duratura, ribadendo l’importanza degli sforzi americani e internazionali. Un tema centrale è stato il cessate il fuoco, che ora mette la responsabilità nelle mani della Russia. L'Italia, inoltre, avrà un ruolo chiave nel processo di ricostruzione dell'Ucraina, ospitando la conferenza internazionale su questo tema.
Competitività e semplificazione burocratica
Uno dei punti cardine del Consiglio è stato il tema della competitività europea. Meloni ha evidenziato i progressi, seppur graduali, nella giusta direzione. La Commissione Europea ha assunto un impegno significativo per la semplificazione burocratica, con l’obiettivo di ridurre del 25% gli oneri amministrativi per tutte le imprese e del 35% per le piccole e medie imprese entro il 2025. Questo rappresenta una vittoria per l’Italia, che da tempo spinge per un’Europa più agile e meno burocratica.
Un’altra notizia positiva riguarda il settore industriale: per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio è stato incluso il principio della neutralità tecnologica. Questo è il risultato di una lunga battaglia italiana, che ha portato anche a progressi significativi nel settore dell’automotive. Tra le misure approvate figurano la sospensione delle multe per i produttori non ancora in linea con i nuovi target di emissione e l’anticipo della revisione dei limiti imposti.
Migrazione e rimpatri: le richieste dell’Italia
Meloni ha spiegato che il tema migratorio è stato affrontato solo nelle conclusioni del Consiglio, con riferimento alla lettera della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. In essa si richiama il nuovo regolamento sui rimpatri, un documento che l’Italia sostiene con forza. Tra le misure più rilevanti, la possibilità di processare le richieste di asilo direttamente nei Paesi terzi, seguendo il modello del protocollo Italia-Albania. È prevista, inoltre, la creazione di una lista europea dei Paesi sicuri, che aiuterebbe a risolvere molte delle problematiche attuali.
Difesa europea: la proposta italiana
Un altro punto centrale della discussione è stato il tema della difesa e della sicurezza. L'Italia ha proposto un piano che prevede il coinvolgimento di InvestEU per garantire finanziamenti agli investimenti privati nel settore, evitando di gravare esclusivamente sui bilanci nazionali. Questo strumento rappresenta un’alternativa agli eurobond, i quali non fanno parte della proposta italiana, sebbene Meloni non abbia escluso che si possa discutere in futuro di tale strumento.
Per quanto riguarda le risorse disponibili, il Presidente ha evidenziato che la cifra complessiva di 650 miliardi di euro stimata dall’UE per la difesa comprende sia prestiti comunitari (150 miliardi) sia l’aumento del deficit degli Stati membri. Tuttavia, ha sottolineato che l’Unione Europea non ha una competenza esclusiva in materia di difesa, motivo per cui le decisioni finali spettano ai singoli governi nazionali.
Rapporti internazionali e sicurezza globale
Affrontando il tema del Medio Oriente, Meloni ha preferito non esprimersi su bozze di conclusioni ancora in discussione. Sul conflitto in Ucraina, ha ribadito il sostegno incrollabile dell’Italia a Kiev e la necessità di trovare soluzioni di sicurezza che garantiscano una pace duratura. In particolare, ha rilanciato la proposta italiana di estendere i principi dell’articolo 5 del Trattato NATO all’Ucraina, anche senza un immediato ingresso nell’alleanza.
Dazi e crescita economica
Infine, Meloni ha parlato della questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti, sottolineando la necessità di una risposta ponderata da parte dell’Europa per evitare ripercussioni economiche negative. Ha evidenziato che una reazione affrettata potrebbe provocare un aumento dell’inflazione e una compressione della crescita economica. Per questo, ha ritenuto opportuna la decisione della Commissione Europea di rinviare la decisione sulle contromisure per effettuare un’analisi più approfondita.
Conclusione
Il Consiglio Europeo ha segnato importanti progressi su diversi fronti, con l’Italia che ha giocato un ruolo di primo piano in molte delle questioni trattate. La strategia del governo Meloni punta su competitività, difesa e sicurezza, con un focus su semplificazione amministrativa, sostegno all'industria e maggiore autonomia europea in materia di sicurezza. I prossimi mesi saranno decisivi per trasformare queste decisioni in azioni concrete che possano avere un impatto positivo sull’Italia e sull’intera Unione Europea.