Restauro conservativo e innovazione tecnologica nella Basilica di San Pietro: un viaggio tra arte, fede e sicurezza (Video)


CITTÀ DEL VATICANO, 11 aprile 2025 — Una Basilica che non smette mai di rinnovarsi: è questo il messaggio forte e chiaro emerso dalla conferenza stampa tenutasi presso la Sala Stampa della Santa Sede. L'evento ha presentato i risultati di un'importante opera di restauro conservativo, implementazione tecnologica e potenziamento delle misure di sicurezza realizzate nella Basilica Papale di San Pietro dalla Fabbrica di San Pietro.
A prendere la parola per primo è stato il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica e Presidente della Fabbrica di San Pietro:
"La Fabbrica di San Pietro non si ferma mai. Il nostro compito è restituire bellezza e spiritualità ai milioni di pellegrini che ogni anno attraversano la Basilica. Il restauro dei monumenti funebri di Paolo III e Urbano VIII, così come il nuovo impianto di illuminazione nella Necropoli e nelle Grotte Vaticane, sono segni tangibili di una Chiesa viva che si prende cura dei suoi spazi con amore e dedizione."
Il Cardinale ha ricordato come la nuova illuminazione, realizzata anche grazie al contributo di benefattori come i Cavalieri di Colombo e Osram Zumtobel, voglia restituire l'esperienza sensoriale delle origini cristiane: luci che evocano le fiaccole dei primi pellegrini, nel rispetto del microclima e del valore archeologico dei luoghi.
Non solo bellezza, ma anche sicurezza: è stato infatti presentato il nuovo piano di esodo della Basilica, sviluppato in collaborazione con il Corpo dei Vigili del Fuoco italiani e quelli del Governatorato vaticano. Una novità cruciale per garantire un'esperienza serena e protetta a milioni di visitatori.
Ha preso poi la parola l'ingegnere Alberto Capitanucci, responsabile tecnico della Fabbrica:
"Questi restauri sono il terzo atto di una trilogia: dopo il Baldacchino e la Cattedra, ora i monumenti funebri. Parliamo di una 'trilogia della luce', dove la luce non è solo elemento tecnico ma emozionale. Con tecnologie innovative abbiamo restituito ai monumenti lo splendore originario, rispettando la materia e la storia."
Capitanucci ha ringraziato le maestranze, i restauratori e i partner tecnici, sottolineando come l'intero processo sia stato guidato da una visione integrata tra arte, scienza e spiritualità.
Il viaggio è proseguito con l'intervento del professor Pietro Zander, responsabile della sezione Necropoli e beni artistici:
"La nuova illuminazione nella Necropoli, nelle Grotte Vaticane e nelle sale archeologiche non è solo una questione tecnica. È un viaggio nel tempo e nella fede. Abbiamo adottato luci a basso impatto, regolabili in intensità e temperatura colore, che rispettano l'equilibrio termo-igrometrico dell'ambiente e accompagnano il visitatore in un percorso emozionale fino alla tomba dell'apostolo Pietro."
Zander ha poi evidenziato l'importanza educativa della scala d'accesso alla Necropoli, trasformata in una "scala del tempo" dove ogni gradino rappresenta 70 anni di storia. Una narrazione visiva e immersiva che conduce idealmente dal presente all'anno 64 d.C., data del martirio di San Pietro.
Infine, i monumenti funebri di Paolo III Farnese e Urbano VIII Barberini: restaurati con cura, tornano a splendere nei loro ori e nei dettagli scultorei. Due papi che, seppur di epoche diverse, hanno contribuito in modo decisivo alla realizzazione e alla consacrazione della Basilica.
Questa serie di interventi, nel cuore dell'Anno Giubilare, è più di un semplice restauro: è un gesto di amore verso il patrimonio spirituale e artistico che San Pietro custodisce. Un invito a riscoprire la bellezza non come fine, ma come via verso il sacro.
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