Renzi:«Non accettiamo lezioni da nessuno. Abbiamo priorità ben chiare»
Politica Basilicata

Renzi:«Non accettiamo lezioni da nessuno. Abbiamo priorità ben chiare»

martedì 26 agosto, 2014

ROMA, 26 AGOSTO - Alla vigilia della festa del Partito Democratico, che si aprirà domani a Bologna, il premier Matteo Renzi ha inviato una lettera agli organizzatori e ai militanti democratici. Una missiva lungo la quale l’ex segretario del Pd ha trattato svariati argomenti: dal ruolo del partito in Europa alle prossime riforme sul tavolo del Cdm.

Intenzioni e propositi che hanno un solo fine: «cambiare il volto del Paese». Obiettivo ambizioso che secondo Matteo Renzi non può prescindere dall’operato del Pd, soprattutto alla luce del successo riscontrato dopo le ultime elezioni europee. Non a caso, e non senza celare orgoglio, il premier ha subito sottolineato come: «Ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorità, che noi abbiamo ben chiare». D’altronde «il Pd – ha continuato – è un partito guardato in tutta Europa, e non solo, come un riferimento talvolta indicato come modello dai nostri partner socialisti, come in passato facevamo noi con il New Labour britannico o la Neue Mitte tedesca. Merito anche della vittoria alle Europee – specifica Renzi – che ci ha consegnato un’enorme responsabilità e il carico di un mandato, di una missione quasi, da più di 11 mln di elettori, ma che vale per tutti».

Ed ecco che allora il presidente del Consiglio nel delineare responsabilità e doveri “canta le lodi” del Pd: «Un partito sveglio, in rete, ficcato nel territorio come un chiodo, impegnato non a parole sulla parità, aperto al mondo, curioso, ambizioso, intransigente sui diritti da difendere, come abbiamo fatto riportando a casa Meriam o andando in Iraq a dire ai profughi che scappano dal terrore che l’Europa è lì con loro».

Anche sul panorama nazionale Renzi si dimostra deciso sui piani che il governo deve rispettare, tenendo sempre conto della volontà espressa dagli elettori italiani, poiché «corrispondere a questo affidamento non è facile, fa tremare i polsi. Ma – ha aggiunto – è quello che stiamo cercando di fare giorno dopo giorno. Con le riforme istituzionali, il Senato e il titolo V, assieme a quelle economiche, sul lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia civile, la scuola, la cultura».

E sui declamati “mille giorni” necessari all’esecutivo di governo per compiere tali riforme scrive: «Le priorità riguardano complessivamente l’assetto dell’Italia, la sua capacità di fare fronte agli impegni presi, soprattutto nel pieno del nostro semestre di presidenza dell’Unione. È questo – specifica il premier – il senso dei mille giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento e invece ne costituisce l’orizzonte, la profondità e l’intensità di un mandato di legislatura».[MORE]

Ma come detto l’occasione di tale lettera è la Festa dell’Unità di Bologna. Una festa che per tanti militanti di sinistra ha perso lo smalto ed il valore di un tempo. Ed è così che a chiusura della lettera Matteo Renzi, cerca di rilanciare temi cari al partito: «Abbiamo scelto di chiamare le nostre feste de l’Unità per dire che questa è casa nostra, una casa aperta, e che il giornale fondato da Antonio Gramsci tornerà a vivere, a creare dibattito, a sferzare e sferzarci, come ha fatto in tutti questi anni e come fa Europa, più giovane, ma vitale. È quello che abbiamo cominciato a fare, con determinazione, con le iscrizione, il fundraising».

(Immagine da ilrestodelcarlino.it)

Giovanni Maria Elia

 


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