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PERUGIA, 8 GENNAIO 2014 - Sul sito provinciale di Perugia è stato divulgato il seguente comunicato. “Il disdicevole episodio della rottura del bassorilievo in gesso del Canova, raffigurante l’uccisione di Priamo, episodio verificatosi l’estate scorsa nel contesto di una mostra tenutasi ad Assisi, è stato oggetto di una mia interrogazione, discussa nel Consiglio provinciale di giovedì 19 dicembre– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli.
Lo spostamento dell’opera da Perugia ad Assisi, a fini espositivi, con tutti i rischi impliciti nell’operazione, ha rappresentato per me l’ennesima leggerezza commessa in campo artistico da chi ritiene che le mostre itineranti siano possibili sempre, ovunque, a prescindere dalle opere artistiche interessate. [MORE]
Avendo a cuore il patrimonio di arte e cultura italiano e locale, considerando lo stesso come specchio della nostra identità di popolo , come tesoro da tutelare in ogni modo, mi sono sentito in dovere di rivolgere un’interrogazione all’Assessore Porzi per chiarire i contorni del fatto e sapere se la Provincia avesse concesso o meno il patrocinio alla mostra in questione. Dalla risposta dell’Assessore Porzi, completa ed esaustiva in ogni suo aspetto, sono emersi i particolari organizzativi dell’evento ( con la regia dell’Accademia delle Belle Arti ), la questione delle polizza assicurativa attivata prima ( che dovrebbe rifondere 700.000 euro ), la dinamica dell’incidente che ha portato alla rottura del gesso del grande artista italiano e altri aspetti importanti sui quali non mi dilungo.
La mia interrogazione era volta a conoscere anche se la Provincia avesse concesso o meno il patrocinio all’evento : su tale questione, l’Assessore Porzi ha risposto comunicando che l’Ente aveva accordato tale patrocinio, come in altri casi analoghi . Nella replica finale, ho sottolineato l’esigenza di non concedere più patrocini a iniziative ( mostre itineranti e altro ) in cui sia alto il rischio di compromissione del patrimonio artistico, privilegiando la fruizione da parte del pubblico di determinate opere , di intrinseca fragilità e vulnerabilità, nelle loro proprie sedi. Non è concepibile che si tirino in ballo assicurazioni e polizze : certi capolavori non sono riproducibili, nemmeno con la migliore delle volontà, pertanto è del tutto fuori luogo incentivare forme di “consumismo artistico “ a scapito della qualità degli eventi e della corretta preservazione dei capolavori” . [MORE]