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ROMA, 3 MARZO. Una modifica alla norma sui voucher è molto probabile: il loro uso potrebbe essere limitato alle famiglie, escludendo le imprese. Questo quanto emerso dalle parole del ministro del Lavoro Poletti, nell'ambito di una conferenza stampa sulle ispezioni effettuate dal suo dicastero. [MORE]
Il ministero, coadiuvato da Inps e Inail, ha monitorato l'operato di oltre 191mila aziende nel 2016, riscontrando irregolarità ben nel 63% dei casi. E' stata inoltre accertata l'evasione di contributi e premi per oltre 1,1 miliardi.
I voucher, introdotti per la prima volta nel 2003, sono strumenti finalizzati alla remunerazione legale di piccoli lavori saltuari quali ripetizioni scolastiche e pulizie. Nel corso degli anni hanno subito diverse liberalizzazioni, ma le modifiche apportate dal Jobs Act sono state minime (innalzamento da 5 a 7mila euro netti della cifra massima percepibile tramite voucher in un anno). E' tuttavia durante il governo Renzi che il loro utilizzo ha subito un rapido incremento. Concepiti per arginare il lavoro in nero, i voucher sono stati invece accusati di favorire lo stesso e di incentivare la precarizzazione del lavoro.
La Cgil ha promosso un referendum per l'abolizione in toto dello strumento ma le intenzioni del ministro Poletti, che già in passato si era mostrato possibilista circa la sua modifica, potrebbero permettere di evitare la consultazione referendaria.
Marta Pietrosanti
foto: Fotogramma