Operazione "Apocalisse", nel mirino il mandamento di Resuttana e San Lorenzo
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
PALERMO, 23 GIUGNO 2014 - E' stata portata a termine nelle prime ore del mattino la maxi operazione antimafia "Apocalisse", che ha visto l'arresto di novantacinque persone a Palermo, e che è stata svolta da Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza contro il mandamento di Resuttana e San Lorenzo. Nell'operazione sono stati sequestrati anche beni per diversi milioni di euro.[MORE]
Gli arrestati nell'operazione Apocalisse
I novantacinque provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip per le accuse di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e altri reati. Tra le novantacinque ordinanze di custodia cautelare mancano i due presunti esponenti della cosca di Tommaso Natale e San Lorenzo, per i quali la Dda ha chiesto il provvedimento restrittivo. Dunque, al momento, gli arrestati sono 93, e due persone risultano invece latitanti. Tra gli arrestati figurerebbero i nuovi capimafia della zona occidentale di Palermo, nello specifico del mandamento di Resuttana e San Lorenzo. Tra le persone coinvolte figurerebbe anche il fratello dell'autista di Totò Riina, Girolamo Biondino, che secondo gli inquirenti era a capo del mandamento di Tommaso Natale e Resuttana. Questi, in base a quanto emerso dalle indagini, muoveva le fila delle estorsioni ai danni dei commercianti locali, ma, uscito da poco dal carcere, viveva una vita da pensionato, girando persino in autobus.
Le indagini
Coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, le indagini hanno permesso di individuari capi e gregari del mandamento, evidenziando le numerose estorsioni attuate ai danni di imprese edili ed attività commerciali. L'operazione ha visto anche il sequestro di complessi aziendali per diversi milioni di euro. Inoltre, grazie ad una intercettazione, è stato possibile individuare, dopo più di un secolo, l'assassino del poliziotto italo-americano Joe Petrosino, ucciso nel 1909. A rivelarlo, senza sapere di essere ascoltato, sarebbe stato uno dei discendenti del killer, Domenico Palazzotto, che avrebbe asserito: “Lo zio di mio padre si chiamava Paolo Palazzotto, ha fatto l’omicidio del primo poliziotto ucciso a Palermo".
Il commento del procuratore capo Francesco Messineo
All'Adnkronos il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ha dichiarato che l’operazione "Apocalisse" è “molto importante perché incide su un mandamento da sempre strategico per Cosa nostra, un tempo regno incontrastato dei Lo Piccolo e da sempre al centro delle attività di controllo di Cosa nostra”. “Si tratta di un’operazione interforze gestita di comune accordo e in piena sintonia e condivisione delle tre più importanti forze di polizia. E’ la dimostrazione di un forte impegno dello Stato e della totale assenza di divisioni e conflitti e di un efficace coordinamento assicurato dalla Dda”, ha dichiarato il procuratore.
(Foto dal sito agrigentonotizie.it)
Katia Portovenero