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FIRENZE, 08 OTTOBRE 2013-«Ricordo che c'e' l'asilo, che e' cosa diversa dall'immigrazione. Al centro della nostra attenzione c'e' un'ondata di profughi, che non sono migranti, legali o illegali. Sono un'altra cosa». Così Giorgio Napolitano da Cracovia risponde ai microfoni del Tg1 a una domanda sull'atteggiamento dell'Europa sul tema dell'immigrazione, dopo la tragedia di Lampedusa.
Quello dell’asilo è un tema che sta particolarmente a cuore del Presidente della Repubblica, infatti già nel giorno della tragedia aveva sottolineato «l’esigenza di politiche specificamente rivolte al fenomeno dei profughi e richiedenti asilo non regolate da alcuna legge italiana». Il Governo ha recepito il messaggio ed oggi a Palazzo Chigi si è riunito un tavolo tecnico presieduto dal sottosegretario Filippo Patroni Griffi. L’obiettivo è quello di modificare il diritto d’asilo con un intervento normativo in base alle tre direttive europee in materia (Qualifiche, Accoglienza e Procedure).
Il vice premier Angelino Alfano sottolinea come l’Italia abbia richiesto più volte un maggiore contributo di Frontex, l’Agenzia europea delle frontiere, al pattugliamento del Canale di Sicilia, in considerazione della regola che obbliga al Paese di primo ingresso di gestire l’accoglienza dei migranti che, in molti casi,avrebbero l’intenzione di dirigersi verso altri Paesi europei «Lampedusa non è una frontiera italiana, ma è la porta dell’Europa e dunque è l’Europa che deve proteggere la propria frontiera. Con un approccio del tutto burocratico e burocraticista, affida al Paese di primo ingresso, ossia all’Italia, tutto il carico dei migranti». Si tratta, secondo Alfano, di regole «del tutto burocratiche e vanno urgentemente superate».
La tragedia di Lampedusa ha tuttavia scosso tutte le istituzioni europee che hanno promesso attenzione al problema. «Spero che i ministri dell’Unione - ha detto Barroso - domani arriveranno a qualcosa che mostri più coerenza e ambizione in termini di azione per i nostri confini esterni. Quello che è accaduto è una tragedia umanitaria e penso che potremmo fare di più se gli Stati membri fossero d’accordo a voler fare di più».[MORE]
Davide Scaglione