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TRESANA (Massa Carrara), 18 GENNAIO 2012- Dalla Concordia arenata nell’arcipelago toscano, allo scoppio di un gasdotto in provincia di Massa Carrara. Le morti dovute ad errore umano sul lavoro raddoppiano. Secondo fonti dirette della zona Lunigiana (un video amatoriale è anche presente su sito www.youreporter.it) una squadra di dieci operai era a lavoro per la manutenzione del metanodotto, [MORE]quando la manovra di un escavatore ha provocato un’immediata rottura del tubo di collegamento. L’uomo, adoperando una ruspa, avrebbe creato un’esplosione dopo aver acceso il motore dello scraper, per una scintilla accesasi nello sgancio.
È un’ipotesi il fatto che lì potesse esservi ubicata una stazione di compressione del gasdotto ovvero un segmento “fermo, di blocco” che mantiene costante la pressione e la temperatura del gas ma che risulterebbe più delicato rispetto a tutto l’impianto tubature.
Procedendo sull’Autostrada che collega La Spezia e Parma una verticale di fumo nero ancora adesso macchia il cielo. L’esplosione è stata violenta secondo le prime ricostruzioni: 200 metri di fiamme ed un cratere formatosi di quasi 6-7 metri di profondità. Ora due sono le conseguenze più rilevanti: da un lato, le abitazioni DISTRUTTE a seguito dell’esplosione (per fortuna nessuno era in casa nel momento dell’incidente) e dall’altro, il fatto che la rete SNAM, che si occupa della distribuzione del Metano in Lunigiana, ha deciso di bloccare la sua attività - PER 2 GIORNI- entro la zona che comprende i comuni di FIVIZZANO, LICCIANA NARDI, AULLA, PODENZA.
Anna Ingravallo
In foto, in alto a sinistra, metanodotto -foto repertorio di fonte www.enereco.it