Maroni, nel suo discorso programmatico: «Equitalia via dalla Lombardia»
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MILANO, 04 APRILE 2013 – Nel suo discorso programmatico, il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha dichiarato: «La riscossione dei tributi deve essere più vicina al territorio e tener conto del contesto sociale. Equitalia non sta operando con questi criteri, dunque intendiamo sostituirla con un ente di riscossione regionale entro la fine dell'anno».
A tal proposito, Maroni ha precisato: «Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio, in misura non inferiore al 75% delle entrate tributarie complessive». [MORE]
Poi, il neo governatore ha sostenuto che: «La Regione Lombardia procederà con lo studio di fattibilità di un sistema di moneta complementare, anche tramite il coinvolgimento dei principali stakeholders (azionisti, ndr), ovvero banche associazioni istituzioni e Cciaa, per l'introduzione del cosidetto “lombard”. Un sistema di moneta complementare, che può essere utile in periodi congiunturali caratterizzati dal credit crunch, come l'attuale, perché lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio di beni e servizi».
Maroni, altresì, si è soffermato sulla sanità: «In Lombardia è stato creato un sistema sanitario capace di competere con i più elevati standard internazionali di qualità ed efficienza. Serve un salto di qualità che permetterà alla Lombardia di essere leader europea nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti governativi per la sanità. Il programma di legislatura prevede fra l'altro di riorganizzare numero e funzioni di Asl e Aziende ospedaliere».
Infine, il presidente ha il presidente della Lombardia concluso il suo intervento al Consiglio regionale lombardo omaggiando Giorgio Gaber: «Un grande lombardo, Gaber, ci ammoniva che le buone intenzioni da sole non bastano: "Se potessi mangiare un'idea - cantava il poeta - avrei fatto la mia rivoluzione". Ecco, la rivoluzione che voglio fare io, è quella della concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci e durature, nell'interesse esclusivo dei nostri cittadini. Quegli impegni, assunti pubblicamente, rappresentano l'oggetto di un patto con gli elettori».
(fonte: Corriere della Sera, La Repubblica)
Rosy Merola