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ACRI (COSENZA), 23 OTTOBRE 2015 - Una grande mostra di respiro internazionale, un’occasione unica per riscoprire il fascino e l’influenza di uno degli artisti più importanti del Novecento: Yves Klein, nato a Nizza, nel 1928, e morto a Parigi, poco più che trentenne, nel 1962, Klein, nella sua breve ma intensissima carriera, segnò una rivoluzione con la sua serie di dipinti monocromi, il più importante dei quali è il blu, ispirato dalla visione della volta del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.[MORE]
Fu nel 1956 che creò quella che egli stesso definì come «la più perfetta espressione del blu», un oltremare saturo e luminoso, privo di alterazioni, poi da lui brevettato col nome di International Klein Blue (IKB), «rimandando all’infinito, alla spiritualità, al mito, al mare Mediterraneo, antico ventre, laboratorio di profonda storia e cultura, luogo sentimentale e mentale insieme, della percezione del mito di quella che fu la Magna Grecia» - ad affermarlo è il curatore della mostra Prof. Francesco Poli, critico e storico dell’arte di fama internazionale - «l’unico mezzo artistico adatto a rappresentare ciò che è fisicamente invisibile, (è) una sorta di virus che attacca e distrugge il corpo.
Un campo monocromo fa da contrappunto visivo, un intenso poema ne scaturisce, un vero e proprio documentario in cui l’interiorità dell’artista è resa visibile dall’istanza pratica veicolata dal colore, il blu, offrendoci uno sguardo sublime della sua anima». Così percorrendo le sale con le opere in mostra si ha modo di accarezzare con lo sguardo, tra gli altri un’affascinante riproduzione della Venus Blue di Klein risalente al 1960, e si resta storditi dalle morbide curve sinuose, esaltate dall'efficace colorazione Kleiniana.
La mostra, allestita nel museo d'arte contemporanea Silvio Vigliaturo di Acri Cs, segue e ripercorre l’enorme influenza che il maestro francese Klein ha avuto sui suoi contemporanei e sugli artisti successivi, sino ai giorni nostri e che ha sintetizzato nell’utilizzo del colore blu, della sua migliore essenza cromatica e teoretica, accogliendo artisti come Daniel Spoerri, Raymond Hains, César, Mimmo Rotella, che come Klein furono partecipi del movimento del Nuoveau Réalisme, sotto la guida del grande critico e teorico Pierre Restany, Pierre Alechinsky, del Gruppo Cobra, Victor Vasarely, padre dell’arte Optical Art internazionale, Hans Hartung, maestro dell’astrazione informale e allievo di Kandinskij, Lucio Fontana, genio innovatore al pari di Klein, nonché suo grande amico, Nanda Vigo, del Movimento Zero e Francesco Guerrieri e Lia Dreidel Gruppo P; e di altri artisti appartenenti a generazioni immediatamente successive che campeggiano con Cesare Berlingeri, Jacques Toussaint, Mimmo Paladino, artista di punta della Transavanguardia,Tano Festa e Mario Schifano, i più importanti rappresentanti della Pop Art italiana, e Jan Fabre, uno dei nomi di spicco del panorama artistico internazionale; due maestri storicamente antecedenti, Luigi Russolo e Sandro Sergi, invece offrono una visione del blu ante-Klein; fino alle interpretazioni più contemporanee dell’utilizzo del blu monocromo, come nel caso del Cracking Art Group e del giovane Giuseppe Lo Schiavo.
La mostra <<Nel blu dipinto di blu da Yves Klein la magia di un colore nell'arte contemporanea>> è al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) in Piazza Falcone, 1, 87041, Acri (Cs) un motivo in più per credere che sovvertire l'ordine della perifericità dell'arte e della cultura sia possibile attraverso il monocromo: blu, che avvolge ed ispira.
ANGELA MARIA SPINA