

Walter Perri, cantautore e scrittore: "La vera storia della Rosa"
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Viviamo tempi di grande difficoltà per le donne, oggetto, spesso, di violenze e molestie.
La Donna dovrebbe essere solo onorata; è la creatura più bella che il Signore abbia posto sulla Terra e non dovrebbe ricevere affronti.
Sulla scorta di tali considerazioni, che sono state sempre sue, Walter Perri, poeta, cantautore e scrittore, ha messo nero su bianco questo breve racconto. È breve, ma ricco di significato e bellissimo per la forza dell’Autore di traferire la fantasia in ambiti realistici e attuali.
Infooggi ha il piacere anche oggi di sottoporre ai suoi lettori, un prodotto intellettuale di Walter Perri, Autore poliedrico e spesso geniale.
La vera storia della Rosa
Quando il buon Dio creò la Rosa, si avvide di avere compiuto un altro capolavoro e di aver fatto il fiore più bello e profumato del Creato.
Considerò che tanta Bellezza, doveva essere goduta da tutti gli esseri viventi, in modo diretto e senza difficoltà.
Così, non gli venne in mente di farle le spine e tutti poterono godere senza pungersi, della bellezza della Rosa.
Ma molti cominciarono a violarla, interpretando la sua Bellezza, come un invito alla violenza e alla deturpazione.
La strappavano dalla terra senza motivo e senza motivo, le strappavano i petali vellutati, per gettarli per strada ed esporli al comune calpestìo.
Allora, la Rosa si lamentò col Signore e gli disse: “Padre mio, io ti ringrazio per avermi creata così bella; però, vedi cosa fanno di me? Mi tormentano lacerando i miei petali e mi estirpano dalla terra senza motivo… Trovo conforto e sollievo, solo quando mi usano per ornare gli altari delle tue chiese… Dammi la possibilità di difendermi o, per lo meno, di scoraggiare chi mi vuole cogliere solo per violentare i miei petali…!”
Il Signore, allora, si mosse a compassione e le fece le spine affinché fossero difensori e custodi armati di tanta Bellezza; non senza amarezza, avendo capito che l’Uomo era diventato propenso a rispondere col male alla vista della Bellezza.
La morale di questo mio racconto, è che la Bellezza va trattata con cura, accarezzata solo se essa lo concede e mai violata o deturpata; altrimenti la Bellezza, presa da paura, sceglie di difendersi, chiudendosi e sottraendosi alla vista degli altri.
E un mondo senza Bellezza sarebbe brutto e sconfortante.
Noi uomini ricordiamocene sempre, quando abbiamo a che fare con una Donna che è l’Essere più bello che la magnificenza di Dio abbia creato.