

Intelligenza tattica, maturità e mancanza di pressioni alla base dei successi del Catanzaro targato Caserta
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La vittoriosa gara di La Spezia ha evidenziato le qualità del Catanzaro di questa stagione che potrebbero fare la differenza unitamente all’entusiasmo sempre più crescente della piazza.
Liberatosi dal pensiero di raggiungere prima possibile la salvezza, obiettivo che è stato ormai certificato con la vittoria sul difficile campo dello Spezia, il Catanzaro potrà disputare l’ultima parte del campionato libero mentalmente e consolidare un’idea di gioco che ormai la squadra di mister Caserta sta mettendo in mostra da diversi mesi riscuotendo i consensi generali.
Pur non avendo ancora la matematica certezza della permanenza nella categoria appare del tutto fuori luogo e fors’anche ridicolo parlarne.
È giusto adesso rivolgere l’attenzione a qualcosa di più importante ma chiaramente senza particolari assilli.
La classica espressione “vivere alla giornata” spesso utilizzata come pretesto quando non si sa quale potrà essere l’obiettivo da raggiungere, adesso più che mai dovrà rappresentare un mantra per Iemmello e compagni.
Non dovrà però essere utilizzata vivendo con un certo distacco ciò che si andrà a fare nelle prossime ultime 11 gare, ma con la consapevolezza che, pur non dovendo necessariamente raggiungere il massimo traguardo, si dovrà fare di tutto, classifica alla mano, per mantenere la migliore posizione play off che i 3 punti di Spezia hanno consegnato.
Per farlo il Catanzaro avrà certamente un’arma in più che potrà e dovrà sfruttare: la spensieratezza e la tranquillità di non dover raggiungere obbligatoriamente un traguardo che tutti sognano ma nessuno pronuncia.
È proprio l’assenza di pressioni da parte della piazza a dover fare la differenza rispetto a chi segue in classifica i giallorossi. Il riferimento è a formazioni come Cremonese, Palermo, Bari e Sampdoria che erano partiti con l’obiettivo dichiarato di puntare alla promozione.
Cercare di migliorare partita dopo partita il gioco finora espresso ed essere ancor più concreti e incisivi in fase di realizzazione è ciò che il Catanzaro dovrà fare per regalare alla piazza ulteriori soddisfazioni.
L’intelligenza tattica manifestata nel corso della gara più difficile della stagione contro un avversario che rincorre la seconda posizione ha dato i suoi frutti.
Un atteggiamento accorto ma non rinunciatario, l’attenzione posta in fase di copertura ma soprattutto l’ottima prestazione di Pigliacelli hanno consentito di uscire indenni dal “Picco”.
Aver espresso il solito gioco fatto di continui fraseggi e verticalizzazioni sfruttando gli spazi che i liguri hanno concesso ha fatto la differenza.
La manovra di gioco appare più fluida grazie ad un Petriccione sempre più padrone del centrocampo e molto utile sia in fase d’impostazione dal basso sia in appoggio ai compagni della difesa.
Un plauso consentitemi di rivolgerlo a Pagano, in crescendo gara dopo gara e sempre più integrato negli schemi di gioco, diventato anche uomo assist (rete di Quagliata a Frosinone e quella recente di Pittarello).
Se si considera anche che Pittarello si è finalmente sbloccato pur avendo finora sempre dimostrato caparbietà e abnegazione, i presupposti per fare meglio ci sono tutti.
L’ormai consolidata maturità del gruppo e l’entusiasmo crescente della piazza rappresentano la base su cui proseguire il nostro percorso.
“Vivere alla giornata”? Ok, ma con l’obbligo di “sognare”. foto US Catanzaro 1929
Maurizio Martino