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NEW DELHI, 18 MARZO 2013 – L’ambasciatore italiano, Daniele Mancini, dovrà rimanere in India. La corte Suprema, giovedì scorso, aveva ordinato all’ambasciatore di non lasciare il Paese, dopo la decisione di Roma di non far rientrare i due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati dell'omicidio di altrettanti pescatori, e il cui permesso speciale scadrà il 22 marzo. Mancini non era presente all’udienza.
Il presidente della Corte, Altamas Kabir, ha dichiarato che «Una persona che si presenta in aula e formula una promessa del genere non gode di alcuna immunità». E continua «Ho perso ogni fiducia nel signor Mancini». Mancini si era occupato di far rientrare a New Delhi, i due marò. Intanto la Corte Suprema ha rinviato al 2 aprile la decisione su Girone e Latorre. I giudici hanno esteso fino a tale data il divieto di espatrio a Daniele Mancini.
È stato preso tale provvedimento dopo che Mancini, lo scorso 9 marzo, aveva firmato, precisando «come rappresentante della Repubblica italiana», una dichiarazione a sostegno della richiesta italiana di permesso elettorale per i marò. L’avvocato di Mancini, Mukul Rohatgi, e il difensore dei marò hanno voluto ricordare alla Corte suprema che «nessuna autorità indiana può imporre restrizioni sui suoi movimenti». [MORE]
(fonte: RaiNews24)
Rossana Palazzo