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Operazione congiunta tra Italia e Germania smantella rete della 'ndrangheta a CZ, RC, Crotone, MI e Roma

Redazione
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Operazione congiunta tra Italia e Germania smantella rete della 'ndrangheta a CZ, RC, Crotone, MI e Roma
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"I CAN": la Polizia di Stato e la Kriminalpolizeidirektion eseguono 29 provvedimenti restrittivi con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia Antiterrorismo.

CATANZARO – È scattata all’alba una vasta operazione congiunta tra Italia e Germania contro una ramificata rete della ‘ndrangheta attiva su scala internazionale.

Le forze dell’ordine dei due Paesi hanno dato esecuzione a 29 misure restrittive, venti delle quali in territorio italiano, nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone, Milano e Roma, mentre in Germania i blitz si sono concentrati nel Land del Baden-Württemberg.

L’indagine, frutto del lavoro della Squadra Investigativa Comune (Joint Investigation Team) tra la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri fino a poco tempo fa, e la Procura di Stoccarda, ha visto il coinvolgimento della Polizia di Stato italiana e della Kriminalpolizeidirektion di Waiblingen, confermando l’alleanza tra le istituzioni europee nella lotta al crimine organizzato.

Una rete criminale transnazionale sotto la lente

Al centro dell’inchiesta, un’associazione di stampo ‘ndranghetistico, accusata di gestire traffici illeciti e attività economiche infiltrate sia in Calabria che oltreconfine.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sodalizio aveva messo in piedi un vero e proprio ponte criminale tra l’Italia e la Germania, sfruttando l’insediamento di alcune famiglie calabresi per consolidare il proprio potere economico e logistico.

Le accuse spaziano da associazione mafiosa a riciclaggio, estorsione, traffico di stupefacenti, fino a reati economico-finanziari, con un impatto devastante sul tessuto produttivo locale e internazionale.

Il volto umano della lotta alla mafia

Dietro i numeri e le sigle, ci sono gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, i magistrati, gli investigatori, che da mesi lavorano in silenzio, spesso lontano dai riflettori.

La loro determinazione ha permesso di smantellare un’organizzazione potente, radicata nel territorio, ma anche capace di muoversi con disinvoltura tra Paesi, lingue e sistemi giudiziari differenti.

In questa giornata, si respira anche la voce delle vittime: imprenditori costretti al silenzio, famiglie che hanno visto il proprio territorio piegarsi alla paura, cittadini comuni che chiedono legalità e giustizia.

Collaborazione internazionale: un modello vincente

L’operazione odierna rappresenta un nuovo passo nella cooperazione giudiziaria europea, dimostrando come la criminalità organizzata non abbia confini, ma neppure li abbiano le forze della legalità.

Le Squadre Investigative Comuni si stanno rivelando uno strumento efficace nella lotta alle mafie internazionali, soprattutto in contesti dove la ‘ndrangheta ha trovato terreno fertile per estendere i propri affari.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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