I medici italiani lavorano troppo: lo ha detto la Commissione europea
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BRUXSELLES, 21 GENNAIO 2014 – I medici italiani lavorano troppo: per la direttiva Ue le ore settimanali dovrebbero essere al massimo 48, ma in Italia i medici del Ssn non ha diritto a un limite orario settimanale e a periodi minimi di riposo giornaliero. Per questo la commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla corte di giustizia Ue per non aver applicato correttamente la direttiva sull’orario di lavoro ai medici operanti nel servizio sanitario pubblico.
Nella normativa italiana, secondo la Commissione, "diversi dei diritti fondamentali" contenuti nella direttiva sull'orario di lavoro, come il limite di 48 ore stabilito per l'orario lavorativo settimanale medio e il diritto a periodi minimi giornalieri di riposo di 11 ore consecutive, "non si applicano ai dirigenti attivi nel servizio sanitario nazionale". La direttiva non consente agli Stati membri di escludere "i dirigenti o le altre persone aventi potere di decisione autonomo" dal godimento di tali diritti. Tuttavia, i medici attivi nel servizio sanitario pubblico italiano sono formalmente classificati quali 'dirigenti', senza necessariamente godere delle prerogative o dell'autonomia dirigenziali durante il loro orario di lavoro.[MORE]
Inoltre, la normative italiana contiene altre disposizioni e regole che escludono i lavoratori del servizio sanitario nazionale dal diritto di riposo giornaliero e settimanale minimo.
Nel maggio 2013 la Commissione aveva già inviato all'Italia un parere motivato, in cui veniva chiesto di adottare le misure necessarie per assicurare che la legislazione nazionale si conformasse alla direttiva. Ma questo non è bastato, e Bruxelles ha deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia.
Michela Franzone