Il Vescovo Don Pino alla Messa Crismale: “Grazie per il vostro sì incondizionato”


“Grazie per il vostro sì incondizionato”: nella Messa Crismale di Cesena il vescovo don Pino abbraccia spiritualmente i suoi sacerdoti
CESENA – Una cattedrale gremita, un’atmosfera intensa di preghiera e commozione. Questa mattina, in occasione della tradizionale Messa Crismale nella Cattedrale di Cesena, il vescovo Antonio Giuseppe (don Pino) ha rivolto un messaggio profondo e toccante a tutta la comunità diocesana, con un pensiero speciale ai sacerdoti, ai diaconi e a tutti coloro che operano silenziosamente al servizio della Chiesa.
Durante l’omelia, pronunciata con voce ferma ma carica di emozione, il vescovo ha voluto ringraziare i suoi confratelli per il loro “sì incondizionato”, per la disponibilità quotidiana a essere strumenti nelle mani di Dio, per l’umanità e la dedizione che caratterizzano la loro missione.
Una Chiesa “unta” per mostrare Dio
Nel cuore della celebrazione, che ha visto anche la benedizione degli oli santi (dei catecumeni, degli infermi e del sacro Crisma), don Pino ha ribadito l’identità di ogni battezzato come “unto di Dio”, chiamato a mostrare il volto del Signore nel proprio specifico ministero. Un compito alto, ha sottolineato, ma che affonda le radici nella quotidianità del servizio, nel farsi prossimi, nella fedeltà silenziosa.
Il grazie agli anziani e ai defunti
L’omelia è stata anche occasione per ricordare i sacerdoti anziani, malati o impossibilitati a partecipare alla liturgia. E per onorare la memoria di chi, nell’ultimo anno, ha terminato il proprio cammino terreno, lasciando un segno profondo nella comunità: tra loro don Giovanni Zoffoli, mons. Sauro Rossi, don Luciano Zanoli, mons. Virgilio Guidi, don Agostino Tisselli e il diacono Luca Giannatempo.
“Questo fa Dio”: la lezione del pastore al re
Tra i passaggi più suggestivi, il vescovo ha raccontato una parabola ispirata a Tolstoj: un re che chiede di vedere Dio e un pastore che, scambiandosi gli abiti con lui, rivela che questo fa Dio: si spoglia della sua regalità per assumere la nostra umanità. “In questo gesto – ha spiegato don Pino – si cela il mistero della nostra vocazione presbiterale”.
Il sacerdote come luce e pane spezzato
“La vostra missione – ha detto rivolgendosi ai sacerdoti – è quella di portare il lieto annuncio ai poveri, di far brillare la luce della speranza nei cuori stanchi, ai margini della società. Non siete chiamati a possedere la verità, ma a lasciarvi possedere dalla Verità, che è Cristo stesso”.
Un invito forte a riscoprire la dimensione contemplativa del ministero, a non cedere all’attivismo sterile, ma a nutrirsi della Parola, per diventare pane spezzato e donato.
Diaconi, servitori nella comunione
Non è mancato l’appello anche alla comunità dei diaconi: “Vivete il vostro servizio nella gioia, nella discrezione, fuggendo il protagonismo, cercando sempre la comunione con tutti”. Un pensiero è andato anche a coloro che, per malattia o altre difficoltà, non possono più esercitare il ministero attivamente.
Cammino sinodale e Giubileo: viandanti di speranza
In conclusione, il vescovo ha richiamato i presenti al tempo di grazia del Giubileo e al cammino sinodale in atto, due binari sui quali la Chiesa è chiamata a camminare con coraggio, lasciandosi guidare dallo Spirito. “Siamo viandanti di speranza, chiamati a rinnovare la nostra missione con uno stile fraterno, accogliente, capace di discernere e ascoltare”.
Un grazie che è preghiera
“Grazie per il vostro sì – ha ripetuto più volte il vescovo – per la vostra obbedienza, la disponibilità, la mitezza, la fedeltà silenziosa. Non siamo padroni delle anime, ma servitori del Vangelo. Non dimentichiamolo mai”.
L’omelia si è conclusa con l’affidamento alla Madonna del Popolo, patrona della Diocesi, e ai santi Mauro e Vicinio, perché continuino a intercedere per l’intera comunità ecclesiale.