Giornalista ammanettato e portato in Questura a Cosenza: il video diventa virale (Aggiornamento)
Cronaca Calabria Catanzaro

Giornalista ammanettato e portato in Questura a Cosenza: il video diventa virale (Aggiornamento)

lunedì 24 marzo, 2025

COSENZA – Sta facendo discutere l'episodio che ha coinvolto il giornalista cosentino Gabriele Carchidi, direttore del blog Iacchité, fermato in pieno centro da una pattuglia della Polizia di Stato, ammanettato e trascinato in Questura.

Il fatto è stato documentato in un video diventato rapidamente virale sui social, scatenando un'ondata di reazioni.

Secondo quanto raccontato dallo stesso Carchidi in un post pubblicato su Facebook, il giornalista sarebbe stato avvicinato dagli agenti con la richiesta di esibire i documenti.

Al suo rifiuto – motivato, a suo dire, dal fatto che gli agenti lo conoscessero già e che il controllo apparisse "pretestuoso" – è seguito l’intervento coercitivo.

Il video mostra chiaramente gli agenti mentre lo gettano a terra e lo ammanettano, una scena che ha sollevato indignazione e richieste di chiarimento.

Il giornalista sostiene che l’accanimento nei suoi confronti sia legato ad alcuni articoli scomodi pubblicati sul blog Iacchité, in cui venivano mosse accuse dirette contro alcuni esponenti delle forze dell’ordine.

Carchidi afferma che, nonostante la perquisizione subita, non sia stato trovato nulla di rilevante.

Tuttavia, ora rischia una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Solidarietà e mobilitazione

Dopo la diffusione del video, sono arrivati numerosi messaggi di solidarietà.

Tra questi, quello della CGIL di Cosenza, che ha indetto un presidio per la libertà d'informazione giovedì 27 marzo, davanti alla Prefettura.

Il sindacato ha invitato cittadini, giornalisti e associazioni a partecipare per manifestare contro quello che definisce "un grave attacco alla libertà di stampa".

L’episodio riapre il dibattito sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine e sul rispetto del lavoro giornalistico, soprattutto quando tocca temi delicati o denuncia presunte irregolarità.

Un caso che fa discutere

Mentre si attendono chiarimenti ufficiali da parte della Questura, l'opinione pubblica si divide tra chi sostiene l’operato della Polizia e chi denuncia un eccesso ingiustificato nell’uso della forza.

Il video, diventato virale, ha alimentato il dibattito nazionale sul diritto di cronaca e sulla necessità di tutelare il ruolo dei giornalisti, anche in contesti scomodi o controversi.

In aggiornamento

Questura, giornalista identificato si era opposto a controllo.

Utilizzate le procedure standardizzate di contenimento

In riferimento alle notizie di stampa circa un servizio di controllo del territorio di sabato scorso nel quartiere 'San Vito', si precisa che, nell'ambito dell'attività effettuata, il personale dell'Ufficio volanti ha ritenuto di identificare un cittadino che, assumendo una posizione ostile, rifiutava di declinare le proprie generalità.

Lo afferma, in un comunicato, l'ufficio stampa della Questura di Cosenza in relazione alla vicenda che ha visto al centro ieri il giornalista Gabriele Carchidi, direttore del blog Iacchité, che ha riferito di essere stato fermato da alcuni agenti mentre si trovava in una via pubblica, ammanettato, gettato a terra e portato con la forza in Questura, pubblicando anche sul web un video diventato virale.

La resistenza opposta dalla persona oggetto del controllo - si aggiunge nella nota - ha reso necessario utilizzare le standardizzate procedure di contenimento per accompagnare il soggetto in Questura al fine di completare l'accertamento.

Tutti gli atti redatti dal personale operante, compreso il materiale video pubblicato dall'interessato, sono stati già trasmessi alla Procura della Repubblica per consentire una compiuta ed esaustiva ricostruzione dei fatti.

In Aggiornamento

Giornalista Cosenza, 'picchiato senza motivo dalla Polizia'

'Un agente mi conosceva, mi ha accusato di essere un diffamatore'

"Non ho inteso esibire i documenti ai poliziotti perché, quando mi hanno fermato, non stavo facendo nulla che potesse ingenerare sospetti.

Stavo facendo semplicemente jogging e stavo raggiungendo il vicino campo scuola del Coni".

Così il giornalista Gabriele Carchidi, direttore del blog Iacchité, racconta quanto é accaduto ieri sera a Cosenza.

 "Ho chiesto all'agente che è sceso dalla Volante - aggiunge Carchidi - perché avrei dovuto esibirgli i documenti.

Ma poiché non ha risposto alla mia domanda, mi sono rifiutato di esibirglieli, cercando di evitarlo e di proseguire.

A quel punto mi ha messo le mani addosso e mi ha spinto contro la sua auto, mentre un'altra poliziotta, scesa anche lei dalla Volante, aiutava il collega a tenermi fermo e, contemporaneamente, telefonava chiedendo l'intervento di un'altra volante, che é arrivata dopo meno di un minuto a sirene spiegate".

Secondo il racconto del giornalista, dall'auto "sono scesi due agenti che, senza chiedermi nulla, hanno iniziato a picchiarmi.

Io ho cercato di difendermi ma sono finito ugualmente per terra e mi hanno messo le manette.

Poi mi hanno caricato con la forza su una delle due auto e mi hanno portato in Questura.

Qui hanno completato il loro controllo, identificandomi e perquisendomi corporalmente dopo avermi fatto denudare".

Carchidi sostiene di aver "chiesto loro chi fossero e per tutta risposta uno dei due, dopo che mi ha riferito il suo nome, mi ha detto che io, a suo parere, sono un diffamatore, provocando la mia immediata reazione.

'Allora, mi conosci?, gli ho detto.

Per tutta risposta, dopo l'esito negativo della perquisizione corporale, sono stato portato negli uffici della polizia scientifica per le foto segnaletiche e il rilascio delle impronte digitali.

Dopodiché - conclude - mi hanno notificato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e finalmente mi hanno rilasciato".


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