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Roma, 21 marzo - Il ministro degli esteri Franco Frattini ha espersso il suo disaccordo sul fatto che la Francia stia dando un'interpretazione piuttosto larga del mandato della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza Onu, parlando anche di un possibile ripensamento dell'Italia sulle sue basi se la Nato non assumerà il comando delle operazioni in Libia.[MORE]
Dopo un chiaro avvertimento ai partner della coalizione internazionale che sta attuando su mandato Onu la no-fly zone sulla Libia, il ministro italiano ha dichiarato che «È la Nato che deve prendere il comando: per condividere responsabilità gravi e metterle in comune, ognuno deve sapere ciò che fanno gli altri. La Nato ha l'esperienza e la responsabilità, e quello dell'Europa e del Mediterraneo è il suo teatro classico»,
La Francia, sempre a vista di Frattini, sta dando un'interpretazione piuttosto larga del mandato della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza Onu, con attacchi decisi senza un comando comune e senza coordinarsi con gli altri partner della coalizione. Il ministro, tuttavia, non lo ha detto esplicitamente, osservando che «questo non è il momento di dividersi, a tre giorni dall'inizio delle operazioni: saranno i fatti a parlare». L'obiettivo, ha sottolineato poi il ministro degli Esteri parlando a una televisione francese «non è assolutamente Gheddafi, è la protezione della popolazione civile. Se non la proteggessimo saremmo fuori dalla Risoluzione 1973». Ma la replica di Parigi giunge puntuale: «La Francia applica pienamente e unicamente la risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, che corrisponde anche alla visione della diplomazia italiana», ha detto il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero francese della Difesa,