Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
MINSK, 5 GENNAIO 2012- A chi, navigando in Internet, non è mai capitato di consultare siti stranieri? Eppure, in alcuni Paesi del mondo, un'azione apparentemente tanto quotidiana è punibile per legge come fosse un reato.[MORE]
Da domani, ad esempio, i cittadini della Bielorussia non potranno che limitare le proprie visite alle pagine web nazionali; la nuova legge voluta dal presidente Alexander Lukaschenko, infatti, vieterà la navigazione per quel che riguarda i siti Web i cui server siano situati al di là dei confini dell'ex repubblica sovietica. Chi verrà colto in flagranza di reato, potrà incappare in multe fino ai 95 Euro.
La notizia, divulgata dal blog Torrent Freak, e battuta poche ore fa dall'Ansa, proietta il Paese verso uno scenario lontano anni luce da un uso libero e democratico di Internet, con una misura sicuramente restrittiva, che preoccupa non poco gli osservatori internazionali, e che arriva a poche settimane dalla decisione di bloccare gli accessi a Facebook, Twitter e ai principali network russi.
Era proprio attraverso i social media, infatti, che erano state diffuse le voci di malcontento riguardo la politica economica bielorussa, alla base di numerose maifestazioni di piazza in cui oltre duecento persone erano state arrestate.
La strategia di Lukaschenko, insomma, si è concentrata soprattutto sul tentativo di fermare ogni forma di opposizione, soffocando proprio il mezzo attraverso il quale migliaia di persone avevano avuto l'opportunità di connettersi tra loro, per esprimere il proprio dissenso e organizzare proteste a diversi livelli.
Simona Peluso