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MILANO, 10 SETTEMBRE 2013 – Dopo il successo dell’edizione statunitense e di Monaco, al PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano - in via Palestro, 14 - è in corso ancora per poco (fino al 15/09) una grande retrospettiva, “Rise and Fall of Apartheid: Photography and the Bureaucracy of Everyday Life”, nata da un progetto dell’ICP - International Center of Photography di New York.
Come si evince dal titolo, letteralmente “ascesa e declino dell’Apartheid”, la mostra - curata da Okwui Enwezor - ricostruisce un terribile fenomeno di storia recente. L’apartheid era una drastica e spietata politica di segregazione razziale, introdotta in modo ufficiale in Sud Africa nel 1948 dopo la salita al governo dell’Afrikaner National Party e messa in atto da una minoranza bianca nei confronti dell’elemento indigeno e asiatico, fino alla negazione dei diritti civili di base. Un vero e proprio “crimine internazionale” per le Nazioni Unite, secondo la risoluzione n. 3068 del 30 novembre 1973, entrata in vigore nel 1976. Il lento maturare delle condizioni democratiche ne ha decretato la fine e l’inizio della rinascita multirazziale in seguito alla caduta del regime e alla vittoria riportata da Nelson Mandela, il leader del maggiore partito di opposizione (l’African National Congress), nelle elezioni della Repubblica Sudafricana del 1994.
Oltre 60 anni ripercorsi da una ricca selezione di immagini, costata 6 anni di ricerche; oltre 500 fotografie, video, réportage, testimonianze originali, opere d'arte, documentano gli avvenimenti più dolorosi, i conflitti, le disuguaglianze e le trasformazioni sociali, rivelando un’altra forma possibile di utilizzo dei mezzi di comunicazione.
Scatti in bianco e nero dei più illustri fotografi sudafricani plasmano la memoria, supportati dai lavori del Drum Magazine, dell’Afrapix Collective, del Bang Bang Club e di artisti contemporanei del calibro di William Kentridge o di Adrian Piper.
Al centro dell’allestimento la figura di Nelson Mandela, dal 1994 al 1999 presidente della Repubblica Sudafricana, “un sognatore che non si è mai arreso” (citando il medesimo statista), che nel 1993 ha ricevuto meritatamente il premio Nobel per la pace con F. W. de Klerk.
«Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero.
Ho coltivato l'ideale di una società libera e democratica nella quale
tutti possano vivere uniti in armonia, con uguali possibilità.
Questo è un ideale per il quale spero di vivere».
(Cit. N. Mandela).
(Immagini: dalla pagina facebook del PAC, la locandina della mostra; Nelson Mandela ritratto nel 1961 da Eli Weinberg)[MORE]
Domenico Carelli