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BARI, 02 GIUGNO 2014 - C'è il rammarico per una situazione che si sta protraendo ormai da tre anni nelle parole forti dei Marò, ancora bloccati in India. Dall'ambasciata italiana in India, i due militari mantengono la parola, ma si sentono sconfortati.
"Abbiamo ubbidito ad un ordine e oggi siamo ancora qui. Abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta e che ancora, con dignità per la nostra nazione, per tutti i militari, continuiamo a mantenere: vorremmo che venisse riconosciuta prima di tutto la nostra innocenza, vorremo che i nostri due Paesi dialogassero per la pace, perché il muro contro muro porta solo alla distruzione"[MORE]
Queste sono le parole di Salvatore Girone: il tempo sarebbe stato troppo per chiunque, come a chiunque appartenente alle forze dell'ordine sarebbe potuta capitare un'odissea del genere. Non c'è mai stato un vero dialogo tra le istituzioni indiane e quelle italiane.
Inutili persino gli appelli all'ONU, per cui l'Italia doveva vedersela da sola. Lo stesso effetto ha avuto il ricorso al diritto internazionale, per cui Salvatore Girone e Massimiliano La Torre erano in missione in acque internazionali.
"Auguro una buona festa della Repubblica, a tutte le istituzioni, a tutti gli italiani e a tutti i colleghi militari che ho seguito attraverso la TV mentre sfilavano". Già, solo attraverso una webcam e un televisore, ormai da quasi tre anni.
Marò in Videoconferenza 2 Giugno 2014
(www.quotidianodipuglia.it)
Annarita Faggioni