Usa, divulgati 2800 documenti sull'omicidio di John Fitzgerald Kennedy
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WASHINGTON, 27 OTTOBRE - Gli Stati Uniti, come più volte annunciato dal presidente americano Donald Trump, hanno desecretato i file sull'assassinio dell'ex presidente Usa John Fitzgerald Kennedy, ucciso il 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas. Ma su 3100 dossier, Trump ne ha resi pubblici 2.891, rinviando di sei mesi la divulgazione dei rimanenti documenti per motivi di "sicurezza nazionale", in quanto ritenuti troppo "sensibili". [MORE]
"L'opinione pubblica americana aspetta - e merita - che il suo governo fornisca il maggiore accesso possibile agli atti sull'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy in modo che la gente possa finalmente essere pienamente informata su tutti gli aspetti di questo evento cruciale", ha premesso il tycoon in un memorandum, spiegando la sua decisione di "togliere il velo" sulla vicenda. Trump ha poi aggiunto di non avere "alcuna scelta se non accettare" le censure proposte dai dipartimenti e dalle agenzie della sua amministrazione "piuttosto di consentire un danno irreparabile alla nostra sicurezza nazionale".
La temporanea mancata pubblicazione di circa duecento file "è necessaria per evitare danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze dell'ordine, o alla conduzione di relazioni straniere che sono di tale serietà da pesare più del pubblico interesse nella pubblicazione immediata".
Il presidente Usa ha fissato un termine di 180 giorni per rivedere i documenti rimasti classificati. "Alla fine di questo periodo - conclude - ordinerò la pubblicazione di qualsiasi informazione che le agenzie non possano dimostrare essere conformi agli standard legali per un ulteriore rinvio" in base alla legge del 1992 sugli atti relativi all'assassinio di Kennedy. Bisognerà quindi attendere il prossimo 26 aprile per vedere se quei documenti contengono rivelazioni utili a chiarire se l'ex marine Lee Harvey Oswald fu l'unico ad agire e a sparare a John Fitzgerald Kennedy.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine history.com)