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ROMA, 13 GENNAIO 2012- Trasporto assicurato soltanto alle persone anziane e ai disabili: così hanno deciso i tassisti romani, che da ieri sono in sciopero a causa del nuovo decreto del governo. La bozza è stata pubblicata su molti giornali, causando timori e spavento. Così, i tassisti si sono opposti alle liberalizzazioni del governo Monti e non effettuano servizio. Stamattina saranno a Palazzo Chigi, dove sperano di essere ricevuti. [MORE]
Il decreto governativo impone nuove liberalizzazioni e la consegna di nuove licenze, cosa a cui i tassisti si oppongono, spiegando di essere già in sovrannumero e che, ulteriori licenze porterebbero soltanto guadagni inferiori. Alla luce di questi cambiamenti, i tassisti romani (e non solo) hanno quindi deciso di protestare: da giovedì sera è iniziato un vero e proprio sciopero, parzialmente sfuggito al controllo dei leader sindacali, considerato che la protesta è stata gestita dagli stessi tassisti.
Così, Termini resta a secco: da ieri i parcheggi riservati ai taxi sono vuoti, e gli stessi guidatori hanno garantito il trasporto soltanto a persone disabili o dirette agli ospedali e agli anziani, chiarendo ‘’ i giovani possono prendere l’autobus’’. Lo stesso è successo a Fiumicino. Oltre a non aver effettuato corse i tassisti si sono anche organizzati in mini cortei, che hanno rallentato il traffico in molti punti della città: a Piazza Venezia, le auto bianche si sono incolonnate, girando attorno alla piazza e suonando il clacson delle auto.
Ma la protesta non ha coinvolto soltanto la Capitale: partiti da Napoli, i disagi hanno coinvolto anche Bologna, senza contare alcune assemblee spontanee che si sono svolte nell’aeroporto di Fiumicino e in molti altri parcheggi in cui si ritrovano i tassisti. I leader dei sindacati hanno cercato di placare gli animi, spiegando che ci sarà tempo per una protesta organizzata e collettiva il 23 gennaio, data in cui si prevede lo sciopero nazionale della categoria. Tuttavia, questo intervento dei sindacati non ha sortito gli effetti sperati, e la situazione rimane ancora molto tesa
Claudia Candelmo