Stupro,Cassazione: "Se la vittima si è ubriacata volontariamente,la violenza resta ma no aggravante"
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ROMA, 17 LUGLIO – Sentenza shock emessa dalla Cassazione. Nell’ambito di uno stupro, se la vittima assume volontariamente alcolici, per il colpevole non può essere aggiunta l’aggravante del ricorso a sostanze alcoliche o stupefacenti. La Cassazione ha rinviato a nuovo processo, per rivedere la pena al ribasso, un caso di violenza sessuale di gruppo, commesso da due cinquantenni, ai danni di una ragazza. La corte d’Appello di Torino aveva applicato anche l'aggravante di "aver commesso il fatto con l'uso di sostanze alcoliche". I tre erano andati a cena e la donna aveva bevuto tanto da "non riuscire ad autodeterminarsi". Era andata al pronto soccorso e qui aveva descritto in modo confuso quanto accaduto. La Cassazione ha quindi stabilito che per esserci l’aggravante, per applicare l'aumento di pena, l'alcol debba essere imposto contro la volontà della persona offesa.
I due imputati erano stati assolti in primo grado del gip di Brescia, nel 2011, perché la donna non era stata riconosciuta attendibile. Ma la Corte d'Appello di Torino a gennaio 2017 aveva valutato diversamente il referto del pronto soccorso, che evidenziava leggeri segni di resistenza, ed emesso la condanna a tre anni, con le attenuanti generiche e l'aggravante. Tuttavia, la Cassazione (sentenza 32462 della terza sezione penale) sottolinea che "l'assunzione volontaria di alcol esclude la sussistenza dell'aggravante", e il relativo aumento di pena, poiché "deve essere il soggetto attivo del reato" ad usare l'alcol per la violenza "somministrandola alla vittima". Quindi, "l'uso volontario, incide sì sulla valutazione del valido consenso ma non anche sulla sussistenza aggravante".[MORE]
Negative le prime reazioni da parte di alcune deputate. Secondo Annagrazia Calabria di Fi tale sentenza "è una decisione sconcertante, un passo indietro nella cultura del rispetto e nella punizione di un gesto ignobile e gravissimo quale è lo stupro". Per Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati Pd, "la sentenza ci porta indietro di decenni”.
Federico De Simone
Fonte immagine: tpi