Person of Interest: la nuova fatica televisiva di J.J. Abrams

Andrea Portieri
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ROMA, 7 OTTOBRE 2011 - Si chiama Person of Interest la nuova serie televisiva in onda sul canale statunitense CBS e prodotta da J.J. Abrams (Lost, Alias, Fringe, Undercovers) in collaborazione con Jonathan Nolan (fratello del regista Christopher Nolan per il quale ha curato la sceneggiatura dei film Memento, The Prestige e Il Cavaliere Oscuro). Nel cast troviamo vecchie conoscenze del mondo del cinema come James Caviezel ( La Passione di Cristo, Frequency – il futuro è in ascolto, Wyatt Earp e molti altri) e grandi star della fiction TV come il pluripremiato Michael Emerson (passato alla storia come Benjamin Linus nella serie Lost).[MORE]


Dalla penna dei due geni del mistero Abrams e Nolan scaturisce una storia fertile di colpi di scena e quesiti etici irrisolvibili, condito da una leggerissima dose di fantascienza: Reese (Caviezel) è un uomo sull’orlo del suicidio, con un passato misterioso e una vasta esperienza nell’attività di spionaggio. Il suo tragico destino arriva ad una svolta quando viene avvicinato da Finch (Emerson), un ricco genio dell’informatica con una missione: prevenire i crimini prima che essi avvengano utilizzando una sofisticata macchina da lui inventata per il governo USA.


Il concetto è simile a quello che ispirò Minority Report, epurato dalla pesante influenza sci-fi e più vicino al Grande Fratello di Orwell, la macchina inventata da Finch non si affida alle profezie, bensì analizza i filmati delle telecamere di servizio, la posta elettronica e le telecomunicazioni avvicinandosi molto al celebre sistema di sorveglianza statunitense ECHELON.


La storia si sviluppa seguendo il canone classico delle detective story, in ogni episodio Finch e Reese cercheranno di prevenire un crimine avendo a disposizione solo il numero di previdenza sociale di una delle persone coinvolte. Il ruolo che tale “persona interessante” svolge nelle vicende e i dettagli del crimine verranno gradualmente rivelati attraverso le indagini dei due vigilantes. A fare da sfondo alle vicende narrate è la New York post-11 settembre, l’influenza dell’attacco alle torri gemelle sulla storyline della serie è evidente sin dall’episodio pilota e fornisce (molto poco velatamente) una giustificazione etica all’esistenza della macchina di Finch.


I presupposti per una serie di successo ci sono tutti, i curriculum degli attori e dei produttori dovrebbero bastare a garantire uno show duraturo che renderà felici gli appassionati del genere poliziesco. Tuttavia l’episodio pilota potrebbe non soddisfare appieno i fan delle serie di J.J. Abrams, chiamati a raccolta dal volto noto di Michael Emerson: la caratterizzazione dei personaggi non sembra procedere gradualmente e in armonia con lo sviluppo della serie come in Lost o Alias, alcuni tratti psicologici dei protagonisti sono fin troppo evidenti e marcati in questi primi 45 minuti di trasmissione


Andrea Portieri
 

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Scritto da Andrea Portieri

Giornalista di InfoOggi

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