#Pernondimenticare: Vent'anni dalla strage di Via Palestro. Pisapia:«Qui la mafia non passerà»
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MILANO, 27 LUGLIO 2013 – Sono trascorsi vent’anni dal 27 luglio del 1993, giorno in cui – in via Palestro a Milano - in un attentato persero la vita i vigili del fuoco Carlo Lacatena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, il vigile Alessandro Ferrari e Driss Moussafir, un immigrato che stava dormendo su una panchina.
Una stagione di sangue, la primavera-estate del '93. Infatti, dopo l’autobomba di 90 kg di tritolo fatta esplodere in via Ruggero Fauro (vicino al teatro Parioli) a Roma il 14 maggio 1993 - dopo il passaggio dell'autovettura di Maurizio Costanzo e delle sue guardie nel corpo - senza causare vittime e, dopo quella di Firenze - piazzata il 27 maggio 1993 - in via dei Georgofili, sotto la Torre del Pulci -non distante dalla Galleria degli Uffizi – che esplodendo provocò 5 morti, fu il turno - poi - della bomba al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, appunto il 27 luglio 1993. Ma non sarebbe finita qui. Infatti, a poche ore di distanza – nella notte tra il 27 e il 28 luglio - altre due autobombe avrebbero colpito anche Roma: quasi contemporaneamente furono fatte esplodere davanti alla chiesa di San Giovanni in Laterano e a quella di San Giorgio al Velabro. I suddetti attentati ai due monumenti sacri, furono interpretati come replica ad una dura omelia pronunciata – il 9 maggio 1993 - da papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita in Sicilia, in cui rivolgendosi direttamente agl’uomini di Cosa Nostra, disse: «E questi, che sono colpevoli di disturbare questa pace, questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane debbono capire, debbono capire che non si permette di uccidere innocenti. Dio ha detto una volta: NON UCCIDERE! Non può l’uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, MAFIA, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, che dà la vita non può vivere sempre sotto pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Qui ci vuole la civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: CONVERTITEVI, UN GIORNO VERRA’ IL GIUDIZIO DI DIO».
Questa fu la seconda fase della stagione di attacchi mossa da Cosa Nostra contro lo Stato italiano durante i primi anni novanta (1992-93). Infatti le autobombe del 1993, erano state precedute dagli agguati e dal sangue dei magistrati Giovanni Falcone (23 maggio 1993), Paolo Borsellino (19 luglio) e degl’uomini della scorta, nonché di quello dei politici (Salvo Lima 12 marzo 1992).
27 LUGLIO 1993, ORE 23:14. MILANO, VIA PALESTRO - Ma oggi è il giorno del ricordo delle vittime di Via Palestro, un'altra pagina nera nella storia di Milano - su cui, secondo molti - è sceso l'oblio. Per questo, è importante mantenere viva la memoria perché, come ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «Si è trattato di un attentato ordito dalla mafia. La magistratura ha formulato delle ipotesi che poi sono diventare verità giudiziarie e storiche Si è pensato per lungo tempo che quella fosse una strage terroristica e invece era qualcosa di più. È stata una strage mafiosa e per questo abbiamo voluto cambiare la lapide che ricorda questo tragico episodio, ricordando che si tratta di un crimine mafioso», affermando con veemenza: «Noi non vogliamo solo ricordare, ma dire che a Milano la mafia non passerà», invita tondo tutti a «non dimenticare, perché certe tragedie non succedano più se lottiamo uniti contro ogni mafia».
Il sindaco di Milano, ha poi ricordato la frase che il vigile urbano Alessandro Ferrari - il primo che vide l'autobomba - disse alla collega Katia Cucchi, che era con lui e sopravvissuta alla deflagrazione: «Sono solo fiori bianchi», sottintendendo che non era successo nulla di grave. Prosegue Pisapia: «Quella frase è un messaggio di speranza per tutti».
Saranno fiori bianchi, 27 luglio 1993. Milano, via Palestro. è diventata una mostra fotografica organizzata al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea Milano (ingresso gratuito, che proseguirà fino al 15 settembre 2013). Il 27 luglio del 1993, alle, obiettivo della bomba, per ricordare l'attentato. Per l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: «La strage di via Palestro è una ferita aperta nella memoria di questa città. Una ferita che viene ricordata oggi con una serie di iniziative e una mostra nel luogo più colpito dalla violenza mafiosa che quella notte deflagrò in città. Il racconto di ciò che avvenne quella sera, e successivamente allo scoppio, viene realizzato nelle sale del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea attraverso un percorso di foto e video che documentano in modo diretto, immediato e inequivocabile la realtà di quei momenti. Oltre a essere un modo per rinnovare la memoria di chi c’era, questa mostra è dunque uno strumento per creare la memoria di chi era troppo giovane allora per ricordare oggi: una funzione fondamentale affinché questi accadimenti non abbiano più a ripetersi».
COMMEMORAZIONE ATTENTATO ROMA - Come già accennato - nella notte tra oggi e domani - ricorre anche il ventennale dell’attentato di Roma, il quale è stato ricordato daI presidente del Senato, Piero Grasso: «Oggi, in occasione del ventesimo anniversario della loro morte, vogliamo onorare la memoria delle tante vittime del terrorismo e della mafia, vogliamo stringerci attorno ai familiari. E' un pensiero che ci ha accompagnato e ci accompagnerà ogni giorno. Voi mogli, figli, genitori, che siete stati privati degli affetti più cari, non sentitevi soli, dimenticati. La vostra forza, il vostro coraggio sono per tutti noi il punto di partenza per portare avanti con determinazione un'azione quotidiana di contrasto all'illegalità e alla sopraffazione, confortati dalla speranza che si può cambiare, che si può e si deve agire per costruire una società migliore».
Infine, Grasso ha concluso: Sono convinto che con la forza di tutti riusciremo a fare molto. Come rappresentante delle istituzioni intendo battermi affinché la cultura della legalità e della memoria sia alla base della democrazia, dello Stato e delle istituzioni. Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo a noi e alle generazioni future».
GLI ALTRI EVENTI DELLA COMMEMORAZIONE:
Sabato 27 luglio 2013
CONCERTO A DUE ORGANI
Basilica di Santa Maria della Passione, via Conservatorio 16
Ore 19.00
I Maestri Maurizio Salerno e Antonio Frigé eseguiranno brani dal repertorio di Tomás Luís De Victoria, Johann Sebastian Bach, Johann Pachelbel, Dieterich Buxtehude, Hans Leo Hassler, Georg Friedrich Händel.
L’ingresso al concerto è gratuito.
Sabato 27 luglio 2013
SANTA MESSA IN RICORDO DELLE VITTIME
Via Benedetto Marcello, 21 – Caserma dei Vigili del Fuoco
Ore 21.00
MOMENTO DI RACCOGLIMENTO CON SUONO DELLA SIRENA
Via Palestro, 14 – Davanti al Pac
Ore 23.15
(fonte: La Repubblica, Comune di Milano)
Rosy Merola
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